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Alessandro Haber: “Recito da quando avevo 5 anni, al debutto mi feci la pipì addosso”

Alessandro Haber uscirà presto in tutte le librerie con la sua autobiografia: “Volevo essere Marlon Brando (ma soprattutto Gigi Baggini)” edito da Baldini+Castoldi. In una intervista al Corriere della Sera si racconta: “La prima in teatro, avevo 7 anni e cominciai a farmi la pipì addosso, ma non per la paura…”.
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Alessandro Haber uscirà presto in tutte le librerie con la sua autobiografia: "Volevo essere Marlon Brando (ma soprattutto Gigi Baggini)" edito da Baldini+Castoldi. Si racconta su tutto, dall'infanzia difficile alle avventure di una carriera andata – più o meno – bene. Non c'è spazio che non sia stato analizzato nella lunga biografia, come l'espulsione a scuola: "Sono proprio scappato! In Israele, dove ho vissuto fino ai 9 anni, in collegio i Frères mi picchiavano sulle mani con il caucciù perché in verità ero incontenibile, rispondevo male, avevo sempre la battuta impertinente: meglio le botte che studiare", ha detto l'attore al Corriere della Sera.

Il ricordo della prima volta a teatro

La prima volta in un teatro, sempre a Tel Aviv, è tragicomica: Alessandro Haber si fece la pipì addosso. "Avevo 7 anni e mi affidarono il ruolo di protagonista nella recita scolastica, ma a un certo punto con i compagni ci venne da ridere, non ricordo il motivo, forse perché qualcuno di noi aveva sbagliato una battuta o non si era ricordato una frase del testo da pronunciare. Insomma, rido talmente tanto che comincio a pisciare ed era talmente tanta, che il rigagnolo scende piano piano lungo il palcoscenico, cade giù in platea e finisce ai piedi del preside".

L'incontro con Pasolini

Il primo successo teatrale è stato con "Orgia" di Pier Paolo Pasolini, di cui Alessandro Haber fornisce questo ricordo: "Pier Paolo venne a tenere un seminario proprio mentre frequentavo la scuola di Fersen. Il suo sguardo penetrante mi affascinava e la sua vocina sottile con l’accento del Nord era magnetica. Non so come, ero riuscito a trovare il numero del suo telefono di casa, all’epoca i cellulari non esistevano, ma tutte le volte che telefonavo per parlare con lui, mi rispondeva sempre la mamma carina, gentilissima, dicendomi che suo figlio in quel momento era impegnato e non poteva venire al telefono. Quando è morto mi trovavo a Londra, per un lavoro in tv. Tornato in hotel, accendo la televisione e apprendo la notizia: sono rimasto di m… attonito. E il fatto incredibile è che, dieci anni dopo, mi trovavo di nuovo nella capitale inglese, quando mi telefona il mio agente per propormi di interpretare Orgia con la regia di Mario Missiroli… mi venne la pelle d’oca. Pasolini era un grande poeta, scrittore a tutto tondo, fuori dal coro. Mi sono sempre piaciuti gli atipici". 

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