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Alessandro Siani: “Più che il nuovo Troisi, vorrei essere il primo Siani”

Alessandro Siani è stato ospite al Giffoni Film Festival e dopo aver rivelato di essere impegnato sul set di un nuovo film in uscita a Natale 2014, ha intrattenuto il pubblico raccontandosi, alla sua maniera, con la comicità che da sempre lo contraddistingue.
A cura di Simona Saviano
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Il mattatore Alessandro Siani è stato ospite al Giffoni Film Festival e ha intrattenuto il pubblico con la sua solita comicità, sferrando ironici attacchi e commenti sui "temi caldi" del giorno: Equitalia, il figlio di Kate e William battezzato dal mondo come "Royal baby", la squadra del Napoli e la showgirl argentina sulla bocca di tutti Belen Rodriguez. Dopo il suo primo film alla regia che ha fatto il pieno d'incassi, "Il Principe Abusivo", ha rivelato che è attualmente al lavoro per il prossimo lungometraggio che uscirà nelle sale italiane a Natale 2014. Siani ha smorzato subito qualsiasi ipotetico appellativo di "cinepanettone" visto che, come ha dichiarato: "Sarà una commedia genuina, girata in provincia".

"Sono stato uno scugnizzo come tutti i bambini napoletani" – Il comico ha raccontato di adorare la manifestazione Giffoni perché in fondo nel suo animo è ancora lo "scugnizzo" di una volta:

Sono stato uno scugnizzo come tutti i bambini napoletani. Il successo non mi ha cambiato, sono sempre lo stesso. Ed è per questo che mi piace venire a Giffoni. E' bello essere bambini e potere sognare. Restare giovani significa restare con i piedi per terra e continuare a sognare.

Il paragone con Troisi – Spesso paragonato a Massimo Troisi, ha raccontato che preferirebbe essere definito il "primo Siani":

Più che essere il nuovo Troisi preferirei essere il primo Siani. Gli amici di Troisi mi hanno coccolato e li ringrazierò sempre: mi hanno insegnato cosa sia la purezza nella comicità. Ma Troisi era troppo più grande di me.

Non sono mancate alcune dichiarazioni in merito alla crisi economica, che ha colpito il cinema con i tagli del governo al tax credit e i telespettatori, che tuttavia continuano a riempire le sale dei suoi film:

Non credo che la gente abbia perso la voglia di essere intrattenuta, basta farlo in modo giusto. Il mio pubblico lo tengo coi piedi per terra e la testa fra le nuvole. Ecco il segreto. Il governo taglia il tax credit? Se ci fosse rispetto per la cultura, non si taglierebbe la cultura. Semplice. Il cinema è la fabbrica dei sogni, non mandiamolo in cassa integrazione.

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