Alta infedeltà, Pino Insegno ci mette la faccia
Periodo vibrante d’impegni per Pino Insegno, attivissimo nel doppiaggio, conduttore tv di un programma che esordirà giovedì 25 febbraio su Rai Uno e ora anche alla ribalta del grande schermo: è protagonista infatti di Alta infedeltà, commedia diretta dal fratello Claudio Insegno, che lo stesso ha tratto dalla sua fortunata opera teatrale Un marito per due. Una storia di tradimenti ed equivoci sentimentali che sarà distribuita in 40 copie, grazie alla collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali, che ha finanziato il film con 600 mila euro, e The Space Cinema, la nuova catena nata dalla fusione tra Medusa e Warner Village.
Un film in cui i fratelli Insegno, collaboratori fissi da quasi 10 anni a teatro, si portano dietro tutta la compagnia teatrale con cui lavorano da anni e con cui hanno realizzato lo spettacolo da cui nasce il film, e che nelle intenzioni sarebbe una pochade all’americana, dal ritmo frenetica, dai precisissimi meccanismi narrativi, che “dovrebbe aprire in Italia le porte a un diverso tipo di commedia”, meno volgare e più sofisticata. Peccato che le intenzioni non corrispondano ai risultati, e ciò che ne viene fuori è un film del tutto scombinato, in cui la frenesia e le urla degli attori non riescono a rendere la perfezione del ritmo richiesto da un film del genere e che il tutto si risolva in una confusione che a tratti costeggia il dilettantismo.
Meno male per Insegno che il modo per rifarsi non gli manca: oltre al già accennato programma tv, dal titolo Insegnami a sognare, ha in uscita a maggio un film drammatico d’ambientazione carceraria, Dalla vita in poi in cui interpreterà il ruolo del cattivo, e in preparazione il primo film comico in 3D della storia (a giorni verrà presentato il trailer) e che “racconterà la storia del cinema in chiave comica, con un professore che ne tratterà i vari generi, dal porno al dramma”. E col quale promette innovative risate, quelle che in Alta infedeltà mancano clamorosamente.
Emanuele Rauco