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Amanda Peterson fu violentata a 15 anni: la verità sull’attrice morta d’overdose

L’attrice di “Playboy per caso” è stata trovata morta lo scorso luglio, uccisa da una dose eccessiva di morfina dopo anni di dipendenze dalla droga e guai con la giustizia. Ora, la famiglia rivela per la prima volta un drammatico segreto che sta forse alla base del suo declino artistico e personale: Amanda subì uno stupro quando era ancora adolescente e da allora “in lei si spense la scintilla”.
A cura di Valeria Morini
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La tragica morte dell'attrice Amanda Peterson, avvenuta a soli 43 anni lo scorso luglio, ha sconvolto il mondo del cinema americano. La star era poco conosciuta in Italia ma un volto celebre negli Usa soprattutto per la sua interpretazione nel film del 1987 "Playboy in prova" ("Can't Buy Me Love" in originale), commedia liceale con un ancora giovanissimo Patrick Dempsey. A pochi giorni dai risultati definitivi dell'autopsia, che hanno rivelato come la Peterson sia morta per overdose di morfina, è emerso una inattesa rivelazione sul suo passato, un tragedia terribile che per anni è rimasta un segreto inconfessabile e che forse potrebbe celare la verità sul triste declino che l'ha portata alla morte. Quando aveva solo 15 anni, Amanda venne violentata, come ha dichiarato per la prima volta la madre Sylvia Peterson nel programma tv "The Doctors". Un episodio che ha segnato per sempre la sua esistenza di giovanissima diva, lanciata a soli 9 anni dal musical Annie di John Huston e da lì apparsa in diversi film e serie tv.

Proprio poco prima interpretare "Playboy in prova", il film che l'ha resa famosa, avvenne il dramma: "Al culmine della sua carriera, Mandy ha sofferto un grave trauma. È stata violentata", ha raccontato la madre, "Vivevamo insieme a Los Angeles e da quel momento è cambiata, penso che quell'episodio l'abbia colpita per sempre". La signora Peterson ha spiegato i motivi per cui il crimine non è mai stato denunciato né è stato reso pubblico: "Ha provato un'immensa vergogna. Non voleva che la gente sapesse".

Il padre di Amanda Peterson: "In lei si è spenta la scintilla"

Nello show è intervenuta anche la sorella di Amanda, Anne-Marie, che ha raccontato di essere stata lei stessa all'oscuro del fatto per anni: "Credo che per lei custodire il segreto della sua aggressione fosse un grande peso che ha finito con il travolgerla". Il padre James ha aggiunto: "Dopo [lo stupro] ha cominciato a essere sulla difensiva, meno fiduciosa. Come se in lei si fosse spenta una scintilla".

Il declino della Peterson, dalla droga agli arresti

Alla luce di tali rivelazioni, il declino umano e professionale vissuto dall'attrice negli ultimi anni assume ora un nuovo significato. Ormai lontana dalle scene (il suo ultimo film risale al 1994), tra il 2000 e il 2012 la Peterson è stata arrestata quattro volte e ha avuto per anni problemi di dipendenze dalla droga. Poi, quel tragico 3 luglio, la morte per una dose massiccia di morfina, mai risultata tra le sue prescrizioni mediche. Forse, alla base di tutto, c'era proprio quella orribile violenza subita da adolescente. La ragione che ha spinto i suoi familiari a parlarne per la prima volta è ben precisa, come ha concluso il padre:

Voglio sottolineare che il motivo per cui siamo qui è mettere in guardia e dare un consiglio le persone. Siamo forse in milioni ad aver attraversato questi problemi. Bisogna essere sempre in sintonia con quello che i vostri figli fanno e dicono. Tutti dobbiamo essere più consapevoli: questo non fa sminuisce il nostro amore per loro.

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