Amnesty intende depenalizzare la prostituzione, star in rivolta per impedirlo
Prostituzione sì, prostituzione no. Il dibattito è aperto e vede scontrarsi diverse star del mondo hollywoodiano contro Amnesty International. Il diverbio ha avuto inizio da un documento – che sarà sottoposto ai voti nei prossimi giorni – preparato dall'assemblea mondiale di Amnesty, l'associazione per l'International Council Meeting, in cui viene richiesto di depenalizzare la prostituzione. Ecco la posizione presa da Amnesty International:
"La criminalizzazione della prostituzione non fa altro che aumentare la discriminazione nei confronti di coloro che vendono sesso, mettendoli più a rischio di persecuzioni e violenze, inclusi gli abusi da parte della polizia". Viene richiesta, dunque, "la migliore tutela possibile dei diritti umani dei lavoratori e lavoratici del sesso, attraverso misure che includono la depenalizzazione della prostituzione".
L'intento sembra essere quello di ridurre i rischi che ogni giorno corre chi lavora con il sesso. Tuttavia, diverse associazioni femministe e la Coalition Against Trafficking in Women che si è sempre battuta contro la tratta delle donne, hanno espresso la loro contrarietà spiegando:
"Ogni giorno combattiamo l’appropriazione maschile del corpo delle donne, dalle mutilazioni genitali ai matrimoni forzati, dalla violenza domestica alla violazione dei loro diritti riproduttivi. Pagare denaro per una simile appropriazione non elimina la violenza che le donne subiscono nel commercio del sesso. È incomprensibile che un’organizzazione per i diritti umani della levatura di Amnesty International non riesca a riconoscere che la prostituzione è una causa e una conseguenza della diseguaglianza di genere".
A sostenere la Coalition Against Trafficking in Women ci sono tantissimi nomi illustri tra cui Meryl Streep, Kate Winslet, Anne Hathaway, Angela Bassett, Lena Dunham, Emily Blunt, Emma Thompson e Debra Winger.