Battlestar Galactica, la saga giunge al termine
E’ una delle serie più idolatrate degli ultimi anni; non al livello di Lost, che coi suoi tre finali alternativi sta per dire anch’esso addio, ma di sicuro lì vicino, considerando anche che veniva trasmesso da una rete via cavo. Battlestar Galactica è giunto alla fine, dopo un miniserie introduttiva, quattro stagioni, una trentina di episodi web e un paio di film per la tv che riprendono storie parallele alla narrazione: l’ultimo episodio, intitolato Daybreak (L’ultimo salto in Italia) e divisio in due parti, è in onda in questi giorni su FX (canale 119 di Sky), ma per chi non avesse il satellite potrà vederlo in chiaro su Rai 4 il 18 guigno.
La serie è un remake di una serie ABC del ’78 (come V remake dei Visitors), interrotta a causa degli alti costi di produzione, e racconta del conflitto tra gli umani, che dopo un olocausto sono costretti a fuggire nello spazio per poter vivere dentro navi spaziali, e i cyloni, umanoidi che hanno causato quell’olocausto in nome degli dei. Creata da Glen A.Larson (lo stesso di serie storiche come Magnum P.I. o Supercar) e adattata per la tv contemporanea da Ronald D.Moore, la serie è uno straordinario affresco della società contemporanea, dei suoi conflitti e contraddizioni tra politica e religione, soprattutto su come si vive in periodo di guerra globale, economica, militare e mediatica.
L’ultimo episodio – attenzione agli spoiler – vede i sopravvissuti terrestri cercare di sferrare l’attacco decisivo alla colonia cylone su una nave che però sta cadendo a pezzi, rischiando la tragica disfatta: l’obiettivo però è più alto, ossia dare una casa definitiva ai residui terrestri. Emozionante, tesissimo e pieno di dolente umanità come ogni episodio, il finale rende estremo saluto a una serie di grandissimo impatto visivo e narrativo e che può contare su un cast ormai affiatatissimo, con Edward James Olmos (il tenente Castello di Miami Vice) e Jamie Bamber (ora nel cast di Law & Order Uk in onda su Fox Crime) a comandare le flotte. Che però, come dimostra il prequel Caprica, anche ancora parecchio da combattere e raccontare.
Emanuele Rauco