Ben Stiller ha sconfitto il cancro alla prostata: “Era venuto fuori dal nulla”
Ben Stiller ha affrontato e sconfitto il cancro alla prostata. L'attore si apre con i suoi fan e i suoi sostenitori e confessa di aver sconfitto, negli anni scorsi, il male improvviso che lo aveva colpito, mostrandosi vulnerabile per la prima volta rispetto a questo problema, esternato durante un intervista allo Show Stern SeriousXM di Howard Stern. Il regista e attore di film come Zoolander e Tutti pazzi per Mary ha ammesso: “Ho avuto un cancro della prostata mediamente aggressivo“, per il quale si è sottoposto ad un'operazione chirurgia che ha rimosso il male tra due anni fa. Ben Stiller, 50 anni, si è presentato in studio proprio insieme al suo chirurgo che l'ha curato, prodigandosi in favore dell'informazione e della prevenzione, al fine di evitare a monte questo tipo di problema.
Il racconto di Stiller è partito da quando il suo medico gli ha consigliato una visita PSA, vale a dire un esame del sangue per individuare l’antigene prostatico specifico. Consiglio seguito dall'attore che si è così recato da un urologo per una risonanza magnetica e successivamente una biopsia scoprendo effettivamente di avere il cancro. Qualcosa che lui stesso non si aspettava e non poteva assolutamente prevedere: "È venuto fuori dal nulla, non ne avevo idea". Tanti sono stati poi i consulti che Stiller ha dichiarato di aver avuto, con diversi specialisti, compreso quello che ha curato Robert De Niro. In seguito all'intervento, un lento recupero gli ha permesso di arrivare, ad oggi, a poter dire di essere del tutto guarito, ma il medico che lo ha accompagnato in studio ha sottolineato la sua fortuna per essersi accorto in tempo del male, il che enfatizza ancora di più l'importanza della prevenzione.
I consigli di Robert De Niro
Psicologicamente Stiller ha ammesso di aver patito molto quel periodo, riconoscendo siano state tante le paranoie che lo hanno perseguitato, compreso "l’intero film che aveva già creato nella sua testa, compreso il suo funerale“. E' stato questo il motivo per il quale ha deciso di comprendere quali fossero le dinamiche mentali scaturite da una cosa del genere, scoprendo che il collega Robert De Niro, al suo fianco nella saga "Ti presento i miei" era stato affetto dallo stesso tipo di problema. E così ha chiesto consiglio a lui per curarsi al meglio.