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Buon compleanno a Renée Zellweger, la mitica Bridget Jones compie 50 anni

Il ruolo della pasticciona Bridget Jones l’ha resa una star internazionale ma Renée Zellweger – 50 anni il 25 aprile – nella sua carriera ha girato ben 33 pellicole tra cui spiccano “Jerry Maguire”, “Chicago” e “Ritorno a Cold Mountain” che le regalerà l’Oscar come Migliore attrice non protagonista. Il prossimo settembre, la vedremo nei panni di Judy Garland nel biopic “Judy”, di Rupert Goold.
A cura di Ciro Brandi
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Il ruolo di Bridget Jones le ha fatto raggiungere il successo internazionale ma Renée Zellweger50 anni il 25 aprile – nella sua carriera da attrice ha girato ben 33 pellicole tra cui spiccano “Jerry Maguire”, “Chicago” e “Ritorno a Cold Mountain” che le regalerà l’Oscar come Migliore attrice non protagonista e altre decine di premi prestigiosi. Il prossimo settembre, negli Stati Uniti uscirà il biopic musicale “Judy”, basato sulla vita della grande Judy Garland e diretto da Rupert Goold, di cui l’attrice sarà protagonista assoluta.

L’esordio al cinema con “La vita è un sogno” di Linklater

Renée Zellweger è nata a Katy, nello stato del Texas, dall’unione dell’ingegnere meccanico svizzero Emil Erich Zellweger con l’infermiera Kjellfrid Irene Andreassen. Dopo il diploma si laurea all’Università di Austin in Letteratura Inglese. Inizialmente interessata al giornalismo, la Zellweger si appassiona alla recitazione durante un corso scolastico, così inizia a fare mille provini per spot e piccole parti in film girati nella sua città. Nel 1992, riesce ad entrare nel cast del film tv “Il sapore dell’omicidio”, seguito dalla miniserie “Murder in the Heartland”(1993). Nello stesso anno esordisce al cinema col film “La vita è un sogno”, di Richard Linklater.

“Jerry Maguire” e il successo de “Il diario di Bridget Jones”

Nel 1994, Ben Stiller la vuole nella commedia “Giovani, carini e disoccupati” mentre Kim Henkel la assolda per l’horror-thriller “Non aprite quella porta IV”. Nel 1996, raggiunge la notorietà internazionale con “Jerry Maguire”, di Cameron Crowe, dove ha il ruolo di Dorothy, fidanzata di Tom Cruise. Seguiranno “L’impostore”(1997), di Jonas Pate; “La voce dell’amore”(1998), diretto da Carl Franklin; “Lo scapolo d’oro”(1999), per la regia di Gary Sinyor. Gli anni Duemila, si aprono con “Io, me & Irene”, dei fratelli Farrelly, dove la Zellweger lavora fianco a fianco con Jim Carrey ma nel 2001 viene travolta dal successo de “Il diario di Bridget Jones”, di Sharon Maguire, che le farà guadagnare anche la nomination agli Oscar come Migliore attrice protagonista e il plauso della critica.

L’Oscar per “Ritorno a Cold Mountain”

Nel 2002, l’attrice è nel mega cast del musical “Chicago”, di Rob Marshall, che riesce a portare a casa ben 6 Oscar e le permette di vincere il Golden Globe come Miglior attrice in un film commedia o musicale. L’Academy decide di premiarla con l’Oscar come Miglior attrice non protagonista per il bellissimo “Ritorno a Cold Mountain”(2003), di Anthony Minghella, dove la Zellweger ha il ruolo dell’eccentrica e coraggiosa vagabonda Ruby Thewes. Il successo continuerà con “Che pasticcio, Bridget Jones!”(2004), diretto da Beeban Kidron; “Cinderella Man”(2005), di Ron Howard e “In amore niente regola”(2008), per la regia di George Clooney.

“Bridget Jones’s Baby” e il biopic “Judy”

Dopo i non brillantissimi “Appaloosa”(2008), di Ed Harris e “New in Town – Una single in carriera”, l’attrice si trasforma ancora per “Case 39”(2009), il thriller-horror di Christian Alvart, in cui interpreta il ruolo di un’assistente sociale alle prese con un caso oscuro e complicato. Nel 2016, l’abbiamo vista accanto a Keanu Reeves nel thriller “Una doppia verità”, della regista Courtney Hunt e il botteghino è tornato a sorriderle grazie a “Bridget Jones’s Baby”, terzo capitolo dell’esilarante saga, diretto da Sharon Maguire. Nel 2017 è uscito “Diverso come me”, di Michael Carney e l’anno dopo “Qui e ora”, diretto da Fabien Constant ma entrambi sono ancora inediti in Italia. Intanto, l’attrice sarà Judy Garland, star del film “Il Mago di Oz”, nel biopic musicale “Judy”, per la regia di Rupert Goold che negli Stati Uniti uscirà il prossimo 27 settembre 2019.

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