“Buongiorno, notte”, Marco Bellocchio e il caso Moro. Stasera in Tv.
Stasera alle 23.15 sul canale RaiSat Cinema, visibile un tempo su Sky e ora invece sul digitale terrestre, in programmazione Buongiorno, notte, film di Marco Bellocchio realizzato nel 2003. Un'opera dalle forti connotazioni sociali e politiche, che si realizza attraverso il racconto del rapimento di Aldo Moro, e di una brigatista (la brava Maya Sansa) implicata nella vicenda. Bellocchio riesce con nuova forza a rileggere una tematica sulla quale sembrava si fosse già detto ormai tutto, e lo fa puntando l'indice sui dubbi morali di questa donna, all'inizio convinta di dover combattere con tutta la sua anima per la battaglia rivoluzionaria, e poi preda di perplessità sempre più accentuate.
Un cinema rigoroso e intenso, come nella miglior tradizione del regista classe 1939, uno dei rari autori del cinema italiano ancora in grado di riflettere, in modo anticonformista ma con lucidità, sugli eventi sanguinosi e laceranti che in questi ultimi decenni hanno contraddistinto la storia d'Italia. Lui come Nanni Moretti, e pochissimi altri. Ne ha dato tante dimostrazioni in questi anni, dai rabbiosi esordi con il folgorante I pugni in tasca e il soffocante Sbatti il mostro in prima pagina, per poi passare a Nel nome del padre, fino ai tempi recenti, con L'ora di religione e Il regista di matrimoni.
Il suo ultimo film, Vincere, non è stato scelto per rappresentare l'Italia agli Oscar, preferendogli Baaria di Tornatore (poi escluso dalle nominations per il miglior film non in lingua inglese), ed è stato un errore, perchè ancora una volta Bellocchio aveva saputo rileggere con scaltrezza e dignità le contraddizioni del popolo italiano.
Alessio Gradogna