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Casey Affleck fantasma per amore come Patrick Swayze nel nuovo film “A Ghost Story”

Il premio Oscar come miglior attore protagonista indosserà letteralmente i panni di un fantasma nel prossimo film, interpretando un uomo dopo che dopo la sua morte aiuterà la moglie a riprendersi dallo shock e andare avanti. Niente luci paradisiache e trasparenze, a differenza di Swayze il fantasma di Affleck avrà semplicemente un lenzuolo bianco.
A cura di Andrea Parrella
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Si parla sempre di fantasmi, ma non è la stessa cosa. Si parla sempre di una donna che resta sola, dopo la morte del compagno, ma non è la stessa cosa. A Ghost Story è molto simile a Ghost, ma non è la stessa cosa. Il film di prossima uscita con Casey Affleck, fresco premio Oscar come miglior attore protagonista per il suo ruolo in Manchester by the Sea, ha una forte correlazione con l'immortale film che aveva come protagonisti Demi Moore e il compianto Patrick Swayze, morto qualche anno fa in seguito a una grave malattia. Il film debutterò il prossimo luglio negli Stati Uniti e la base narrativa è molto simile a quella della pellicola anni '90, con uno sfondo molto meno onirico di quanto non fosse Ghost.

La trama di "A Ghost Story"

David Lowery dirige nel film Affleck e Rooney Mara. Gli attori interpretano due sposi legati da un amore capace di sopravvivere alla morte, quella del personaggio di Affleck. che sua moglie è costretta a riconoscere in obitorio dopop un incidente automobilistico. Il dolore della moglie sembra inconsolabile ed è qui che si verifica un evento soprannaturale, che permetterà ad Affleck di materializzarsi nella sua casa, quella che ha lasciato, sotto forma di spettro, nella sintesi più nota a livello comune del fantasma: un lenzuolo e due fori per gli occhi. Il fantasma accompagnerà la moglie nel lento e complesso percorso che la porterà a rimettersi in piedi e cominciare una nuova vita.

Nessuna intermediazione di personaggi terzi, come accadeva in Ghost con Whoopi Golberg, nessun contatto tra il defunto e la moglie, se non assolutamente ideale, nessuna contatto fisico che superi l'aspetto strettamente ideale di chi, avendo perso qualcuno di importante, immagina che sia la presenza di quella stessa persona, da un punto di vista spirituale, ad aiutare ad andare avanti.

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