Che lavoro facevano prima? I retroscena delle star di Hollywood
Una cosa è certa, da alcuni di loro non ti aspetteresti minimamente un retroscena simile e spesso sono approdati nel mondo del cinema nella maniera più improbabile. Avete presente Alain Delon, il Tancredi del “Gattopardo” di Visconti? A 14 anni aveva lasciato la scuola per dedicarsi a tempo pieno al lavoro nella macelleria del patrigno, fino a quando il regista e sceneggiatore francese Yves Allegret lo fece esordire nel film “Godot”. Ma fu proprio l'incontro con Luchino Visconti a consacrare l’attore a livello internazionale, lanciando Delon nel capolavoro del 1960 “Rocco e i suoi fratelli”. Un percorso simile l’ha avuto Antonio Banderas, nato da un padre commissario di polizia e da madre insegnante, studiò recitazione a Madrid lavorando sia come modello che come cameriere per riuscire a pagarsi gli studi. Fu Pedro Almodóvar a notarlo, facendolo debuttare in “Labirinto di Passioni”, per poi adottarlo come attore feticcio in svariati altri suoi film.
Di Arnold Schwarzenegger invece si poteva già delineare una probabile carriera cinematografica, indirizzata verso i film d’azione data la sua adolescenza. Fin da giovane si era affermato come uno dei maggiori culturisti del mondo, vincendo ben tredici titoli internazionali tra sollevamento pesi e body-building. È stato proprio grazie al suo fisico possente che è entrato nel mondo del cinema, raggiungendo la notorietà con l'interpretazione di “Conan il barbaro”, confermata poi dal primo film del franchise di “Terminator”. Un altro “duro” del cinema, in veste sia di regista che di attore è senza dubbio Clint Eastwood, che come primi impieghi, per cercare di aiutare la famiglia, lavorò come guardia forestale, taglialegna, magazziniere e come impiegato alla pompa di benzina del padre. Fu durante gli anni del servizio militare che conobbe David Janssen, il futuro Richard Kimble della serie tv “Il fuggiasco” che gli propose di provare con la carriera di attore a Hollywood e Eastwood divenne la leggenda che tutti noi conosciamo. E Dustin Hoffman, iconico volto de “Il laureato” di Mike Nichols che nel ‘67 lo trasforma nel giro di pochissimo tempo da attore sconosciuto a divo candidato all'Oscar, poi vinto nell’80 e nel’89? Bhè, il suo retroscena è ancora più particolare. Il suo primo impiego, terminati gli studi di medicina, fu quello di infermiere in un ospedale psichiatrico, mansione che però abbandonò ben presto per trasferirsi a New York iniziando così a studiare recitazione.
Ma se i più famosi uomini del cinema hanno iniziato dai lavori più umili, anche le donne che han fatto la storia del cinema non sono da meno. L’intramontabile Greta Garbo ad esempio, figlia di un netturbino e di una contadina d'origine lappone, all’età di quindici anni, con la morte del padre, fu costretta ad abbandonare la scuola per iniziare a lavorare, contribuendo così all’economia familiare. Iniziò in un negozio di barbiere e poi divenne commessa e saltuariamente modella in uno dei più grandi negozi della Stoccolma dell’epoca. Sarà proprio lì che incontrerà il regista Erik Petschler, grazie al quale è stata introdotta nel mondo nel cinema. E che dire di una tra le attrici più pagate di Hollywood, Julia Roberts, che grazie a "Pretty Woman" si è guadagnata una notorietà mondiale. Se non fosse stato per il fratello Eric che esordì da giovane come attore, probabilmente avremmo potuto leggere della Roberts su qualche testata giornalistica americana, ma articoli scritti di suo pugno, visto che aveva deciso di intraprendere la carriera giornalistica. Fu proprio grazie al fratello che la protagonista di “Mona Lisa Smile” decise di provare con la carriera cinematografica. Ma una star su tutte ci fa capire come i retroscena degli attori più amati del cinema siano tra i più disparati ed è la dica americana per eccellenza, Marilyn Monroe. Al momento in cui la madre venne dichiarata incapace di intendere e di volere, la giovane Norma Jeane (Marylin è il suo nome d’arte) fu presa in custodia dalle autorità statali e venne mandata in un orfanotrofio di Los Angeles, dove rimase per ben tre anni, durante i quali lavorò per la prima volta e come semplice vivandiera percependo uno stipendio di 5 centesimi al mese. Fu solo grazie alla sua immensa bellezza, unita a un pizzico di fortuna che riuscì, dopo anni non proprio felici e diversi servizi fotografici, a firmare il suo primo contratto cinematografico per un compenso di 125 dollari a settimana.