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Chiuso in un faro a 5 stelle a vedere film, come si reinventano i festival del cinema

Il festival di Goteborg, in Svezia, ai tempi della pandemia da Covid, propone proiezioni isolate per pochi fortunati spettatori. L’esperienza più radicale è quella che prevede una settimana di isolamento nel remotissimo faro Pater Noster, a vedere i 60 film del programma (tra cui l’italiano Molecole di Andrea Segre).
A cura di Valeria Morini
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Il Covid-19 ha bloccato – si spera non per sempre – l'esperienza collettiva e conviviale del festival cinematografico, costringendo le kermesse a (comodissime ma ben più asettiche) visioni in streaming? Ed ecco che c'è chi si inventa qualcosa di mai visto prima in ambito festivaliero: la possibilità di guardare tutti i film del programma chiusi in un faro, isolati dal mondo e da ogni rischio di coronavirus. Per chi ama il cinema, un'esperienza da sogno, pensata dal Festival di Goteborg.

Come candidarsi e partecipare

L'edizione 2021 della manifestazione, uno tra i più importanti eventi culturali in Svezia che normalmente attira 160mila visitatori, si terrà in modalità online da venerdì 29 gennaio a lunedì 8 febbraio. Per un solo spettatore, la direzione ha pensato a una modalità di fruizione molto particolare: la persona estratta da questo specialissimo contest dimorerà per sette giorni nel faro di un'isola remota, senza telefono né famiglia o amici, solo in compagnia del mare e dei 60 film in anteprima. In cambio, dovrà registrare un video-blog giornaliero sulle pellicole visionate.  E non è finita qui. Oltre all'esperienza estrema del faro, il festival mette a disposizione anche le due sale cinematografiche che solitamente fanno da location alla manifestazione, lo Scandinavium e il Dragon. Anche in questo caso, le proiezioni esclusive organizzate saranno aperte a un solo spettatore alla volta. Per candidarsi a partecipare, basta andare sul sito goteborgfilmfestival.se/the-isolated-cinema. In programma, c'è anche l'italiano "Molecole", il documentario diretto da Andrea Segre.

Dove si trova il faro del festival di Goteborg

Per chi soffre la solitudine e i venti freddi forse non sarà l'esperienza ideale, ma potrebbe rappresentare la perfezione per chi sogna di passare una settimana in capo al mondo lontano da tutti, un po' come i protagonisti dei film "The Lighthouse" e "La luce sugli oceani". Il faro in questione si chiama Pater Noster ed è comunque una location di lusso, un hotel con tutti i confort. Costruito da Nils Gustaf von Heidenstam nel 1868, il faro si trova nella remota e piccolissima isola di Hamneskär, al largo della costa occidentale svedese. È raggiungibile solo in gommone da Marstrand o Göteborg ed è così chiamato perché la pericolosità dei suoi flutti spingeva i marinai delle navi che vi si avvicinavano a pregare, nel timore di schiantarsi sulle rocce.

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