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Christian De Sica: “Salvo grazie ai Cinepanettoni, papà mi lasciò alla fame”

L’attore racconta i primi anni di matrimonio, dopo essere scappato con la futura moglie essendo le due famiglie contrarie: “Abbiamo proprio sentito i crampi allo stomaco, ma dopo il primo Vacanze di Natale le dissi ‘da oggi se magna’”.
A cura di Andrea Parrella
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In un'intervista a Il Fatto Quotidiano Christian De Sica è tornato a parlare di suo padre, Vittorio, maestro del neorealismo italiano e padre della commedia cinematografica, che tuttavia, come spesso ha raccontato suo figlio in questi anni, avevai suoi difetti. Ad esempio il vizio del gioco, una curiosità che De Sica non ha mai nascosto in merito a suo padre, ma che fino ad oggi era stata raccontata sempre con un sorriso nostalgico, senza capirne il peso, la gravità. Perché si tratta, in verità, di un aneddoto tutt'altro che leggendario. "Leggenda un corno," dice De Sica parlando dei primi anni di matrimonio con sua moglie, con la quale scappò, essendo le famiglie dei due contrarie al matrimonio:

Io e Silvia mia moglie abbiamo proprio sentito i crampi allo stomaco. Quando ci siamo conosciuti mio padre era morto da poco, io ero senza una lira in tasca, solo i debiti precedenti. Che fame. All’epoca saltavamo i pasti, e pensare che vengo da una famiglia all’antica, dove dovevamo stare tutti a tavola e si mangiava dal l’antipasto al gelato.Sempre. Infatti superavo i cento chili, avevo un po’di pancia, insomma ero grassottello. E da bravo figlio di borghesi andavo a scuola con l’autista. Mentre i primi tempi con Silvia una vera tragedia economica, l’esatto opposto. Una volta giravo un film in Francia, e parliamo della fine degli Settanta, a colazione ci davano due uova con la pancetta, io le prendevo e le davo a mia moglie. Per me era il digiuno.

Una situazione complessa, quella degli inizi di carriera di De Sica, stretto nella morsa dei pregiudizi di chi lo credeva un semplice figlio di e le difficoltà oggettive di emergere in quel campo. Nemmeno un aiuto dalle due famiglie (nemmeno i Verdone, la moglie di De Sica è la sorella di Carlo, compagno di scuola di Christian, ndr): "Impossibile, eravamo scappati di casa, eravamo in fuga quindi dovevamo arrangiarci. Poi lei era molto giovane (hanno sette anni di differenza, si sono conosciuti perché Silvia è la sorella di Carlo Verdone, compagno di scuola di De Sica) e il padre era veramente incazzato. Questa fame, fino a quando… Fino al debutto cinematografico di Vacanze di Natale del 1984 (il primo della serie, una sorta di capostipite), un mestiere che poi è diventato fondamentale per campare…".

A "salvarli" i cinepanettoni, che arrivarono, provvidenziali, a inizio anni Ottanta e sono stati un impiego fisso per De Sica fino a qualche anno fa: "A ridosso della fine della proiezione, dopo aver visto il numero di presenti e le risate della sala, guardai Silvia e le dissi: Da oggi se magna".

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