Christian Slater denunciato dal padre: “Mi ha rovinato la vita e la carriera”
Christian Slater è riuscito a rilanciare la sua carriera grazie al personaggio interpretato in "Mr. Robot", serie rivelazione del 2015 presto in onda in esclusiva su Mediaset Premium, ma la vita privata è destinata a qualche scossone. Le cose in famiglia, infatti, non vanno così bene vista l'intenzione di Michael Hawkins, padre di Slater, di trascinarlo in tribunale al fine di ottenere un risarcimento milionario. Michael Hawkins, nome d'arte di Thomas Knight Slater, ha accusato suo figlio di avergli rovinato la carriera con una dichiarazione circa lo stato di salute mentale. Il danno stimato è di 20 milioni di euro. Christian Slater aveva rivelato in un'intervista a dicembre che il padre soffrisse di schizofrenia, questa affermazione non è stata presa così bene dal padre che ha convocato i suoi avvocati e, senza pensare troppo al legame di sangue, ha fatto citare in giudizio suo figlio.
Secondo le riviste di spettacolo americane, il rapporto tra padre e figlio è praticamente inesistente da anni. Lo aveva confermato lo stesso Christian Slater nel corso di un'intervista, parlando di lui come "un uomo che è stato un attore straordinario, carismatico e bello, ma che ha sempre avuto problemi a lavorare e collaborare con le persone". I due non si vedono da anni, secondo il racconto di Slater, e la condizione maniaco-depressiva di Michael Hawkins sarebbe uno dei motivi principali.
Da "Il nome della rosa" a "Mr. Robot"
La carriera di Christian Slater è stata piena di alti e bassi. Adso da Melk, il novizio 16enne de "Il nome della Rosa" tratto dal romanzo di Umberto Eco, è il personaggio che gli ha aperto le porte di Hollywood, ma il successo arriva due anni più tardi con il blockbuster "Schegge di follia" dove interpreta un adolescente psicopatico. È stato Daniel Malloy in "Intervista col vampiro" (1994), sostituendo River Phoenix, il fratello di Joaquin morto per overdose, a riprese in corso. Fa parte del cast dello scandaloso "Nyphomaniac" di Lars Von Trier ma è con "Mr. Robot" che arriva il primo vero riconoscimento importante, un Golden Globe come miglior attore non protagonista. Una carriera da gregario o quasi, un volto e una voce particolare e difficile da dimenticare.