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Claudia Koll su Laura Antonelli: “Si era chiusa in casa perché ferita dai giudizi”

Nel 2011, Claudia Koll volle conoscere Laura Antonelli. Tra le due nacque una bellissima amicizia. La Koll provò più volte a convincerla ad uscire di casa, ma l’attrice era stata troppe volte ferita dai giudizi e aveva preferito non farsi più vedere da nessuno.
A cura di Daniela Seclì
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Ieri si è appresa la notizia della morte di Laura Antonelli. L'attrice ha trascorso gli ultimi anni della sua vita in solitudine, rifugiandosi nella fede. Tra i pochi volti noti che le sono rimasti accanto, c'è di certo Claudia Koll. Intervistata da "Il Mattino", l'attrice ha raccontato di averla sentita solo pochi giorni fa:

"Non mi aspettavo una fine così repentina, fumava molto e non c’era modo di farla smettere".

Il loro incontro è avvenuto nel 2011, fu Claudia Koll a chiedere di vederla dopo aver appreso le condizioni in cui versava.

"Nel 2011 sono andata alla parrocchia di Ladispoli e ho chiesto di incontrarla. Volevo farlo come Claudia, ma anche come attrice, perché il suo dramma professionale e umano lo conoscevo bene, le sue ferite mi erano ben chiare e pensavo che avrei potuto aiutarla".

La definisce come "una donna tenera che aveva una fragilità immensa", lei provò a farla uscire di nuovo di casa. Laura Antonelli, però, era stanca di difendersi dai giudizi:

"Eravamo diventate amiche, così ho provato a farla uscire di casa. Quando andavo a trovarla la invitavo a fare passeggiate, ma lei non voleva: negli anni aveva subito troppe ferite per giudizi ingenerosi, non voleva farsi più vedere, aveva deciso di proteggersi in questo modo".

"Avrei voluto fare di più per lei, questo dolore è presente anche in Lino Banfi"

Claudia Koll ha spiegato:

"L’unica cosa importante per Laura era sentirsi amata per quello che era, senza che nessuno le dicesse cosa fare, o non fare. Doveva sentirsi libera, proprio perché nella sua vita precedente, per scelte sbagliate e per compagnie sbagliate al suo fianco, non lo era mai stata veramente".

Infine, ha parlato dei suoi rammarichi:

"Una volta le ho regalato una pianta molto resistente (detta “la pianta di Padre Pio”), per abbellirle la casa e le dicevo che lei era come la pianta e che doveva resistere. Penso che avrei voluto fare di più per lei e so che questo dolore è presente anche in Lino Banfi. Però capisco che ora è finalmente in pace, che il Signore l’ha presa tra le sue braccia e le fa sentire il suo amore. Io continuerò a portarla con me e ricordarla nelle mie preghiere".

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