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Cresce il numero di attori Down sul piccolo e grande schermo

Il cinema è sempre più alla ricerca di attori con sindrome di Down per svolgere ruoli di primo piano, mettendo in luce un’abilità attoriale fino ad oggi ancora troppo “nascosta”.
A cura di Aureliano Verità
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Il cinema americano ricerca sempre di più nuovi attori con sindrome di Down per svolgere ruoli importanti e come emerso da un bilancio del 2012, sembra che lo spazio e la crescita delle opportunità date agli attori con disabilità, sia in costante aumento. Secondo i critici cinematografici d'oltreoceano e a parere degli stessi artisti, l’aumento della loro visibilità sta facendo una grande differenza, sia a Hollywood sia tra gli spettatori che fruiscono dei loro film. Lo scorso Natale sono uscite ben due pellicole che vedevano la presenza di attori con sindrome di Down in ruoli cardine. Sia in “Café de Flore”, emozionante racconto del rapporto di una madre con il giovane figlio Down nella società parigina degli anni '60, sia in “Any Day Now”, film ispirato alla storia realmente accaduta negli anni '70 della coppia gay che accolse un ragazzo Down abbandonato dalla madre tossicodipendente. Ma non è solo in sala che aumenta la presenza di attori con la malattia genetica in questione, anche sul piccolo schermo si esibiscono in ruoli di spicco in serie tv visibili anche nel nostro Paese, come le serie di successo “Glee” e “American Horror Story”.

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Questo recente incremento di talenti cinematografici Down aiuta senz’altro il grande pubblico a comprendere meglio la disabilità, confrontandosi col problema reale. In questo senso lavora l’associazione no-profit Down Syndrome in Arts & Media, che opera attivamente in California con studi e agenzie, avendo come obbiettivo quello di individuare e scritturare attori affetti da sindrome di Down o con altre disabilità dello sviluppo.

Per un pubblico troppo spesso abituato all'assenza dalle scene di attori Down, vedere all’opera questi interpreti ha senza dubbio un impatto fortissimo, simile a quelli dei colleghi che lavorano con loro sul set, come risulta dalle numerose interviste rilasciate da questi ultimi. Per troppo tempo le esperienze di queste disabilità sono rimaste invisibili o sono state rappresentate nelle attività d’intrattenimento come mero riflesso del mondo reale in cui viviamo. Finalmente i produttori e il pubblico chiedono rappresentazioni più vere che includano le persone con disabilità, senza paura delle differenze e senza superflui perbenismi.

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