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Da Francis Ford Coppola a Keanu Reeves e Richard Gere: tutti dalla parte del Cinema America

Quanto accaduto all’associazione romana, vittima di aggressioni neofasciste, ha scatenato la solidarietà da parte del mondo del cinema a livello globale. Tanti registi e attori internazionali hanno firmato l’appello in favore dei Ragazzi del Cinema America: tra loro, anche Spike Lee, John Malkovich e Willem Dafoe.
A cura di Valeria Morini
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Non si ferma alla sola Italia il movimento di solidarietà ai Ragazzi del Cinema America, recentemente al centro di gravi aggressioni di stampo neofascista. Un importante gesto di sostegno nei confronti dell'associazione romana ha unito personaggi internazionali del mondo di celluloide, da Francis Ford Coppola a Keanu Reeves, da Richard GereSpike Lee. Registi e attori, premi Oscar e nomi del cinema d'autore e di Hollywood: la lista è già lunghissima.

L'appello internazionale

L'iniziativa dalla parte delle vittime, aggredite solo perché indossavano una maglietta dell'associazione, è partita da Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia, Antonio Monda, direttore artistico della Festa del Cinema di Roma, e Nathalie Baldascini, collaboratrice di lunga data di Bernardo Bertolucci. Al momento la lista dei firmatari conta i registi Francis Ford Coppola, Alfonso Cuarón, Guillermo del Toro, Stephen Frears, Costa-Gavras, Alejandro González Iñárritu, Wim Wenders, Amos Gitai, Mathieu Kassovitz, Spike Lee, Radu Mihăileanu, Paul Schrader, e gli attori Willem Dafoe, Richard Gere, Jeremy Irons (già intervenuto sull'argomento in prima persona), John Malkovich, Keanu Reeves, Debra Winger, Babak Karimi, e l'artista JR. Questo il testo dell'appello:

Vogliamo esprimere tutto il nostro sostegno e solidarietà ai ragazzi e alle ragazze aggrediti a Roma, e anche all'esperienza di Cinema America e a tutti i giovani che creano un dialogo tra il mondo dell'Arte e le persone. È inaccettabile che ci sia ancora qualcuno che pensa di poter imporre la propria visione attraverso l'uso della violenza. Non possiamo accettare una ferita di questo tipo, inflitta non solo al mondo dell'Arte e del Cinema, ma al il mondo intero.

I fatti

La prima delle aggressioni risale a metà giugno, quando quattro ragazzi sono stati picchiati e presi a bottigliate da una decina di persone al grido di "Sei antifascista, levati subito sta maglietta, te ne devi andare via da qua". Una delle quattro vittime ha dovuto subire un intervento d'urgenza al naso. A quell'episodio è seguita l'aggressione a una ragazza, "colpevole" di essere stata fidanzata con Valerio Carocci, presidente dell'associazione ‘Piccolo America'. Un caso simile si era peraltro già verificato nel 2017, quando un liceale venne picchiato per la stessa ragione: la scelta di indossare la tshirt dell'associazione che ha proseguito l'attività della storica sala romana.

La reazione del Cinema America alle aggressioni

Nonostante quanto accaduto, prosegue l'attività di Piccolo America con l'attività "Cinema in piazza" grazie a tre schermi dislocati a Roma (San Cosimato, Casale della Cervelletta, al Porto di Ostia). Saranno presenti ospiti illustri quali l'artista francese JR, per ricordare Agnès Varda con la proiezione di "Visages, Villaggi ", l'attrice americana Debra Winger, per presentare  "Il tè nel deserto", l'attore e regista francese Mathieu Kassovitz che introdurrà il suo cult "L'odio", e Paolo Sorrentino, che presenterà "Sabato, Domenica e Lunedì". Questo il messaggio di Carocci:

Sono state giornate complesse e dolorose, ma la risposta del nostro Paese, e ora del mondo del cinema a livello internazionale, ci ha dato e ci sta dando la forza di andare avanti senza paura. La pluralità delle nostre iniziative non verrà mai meno e continueremo, sempre con maggiore energia, a lavorare affinché i territori dove siamo nati e cresciuti diventino luoghi migliori di come li abbiamo trovati. I nostri tre cinema all'aperto, pieni in contemporanea, sono il messaggio più bello che questa città potesse dare. Invitiamo tutti a replicare la nostra esperienza in quanto c'è bisogno di cultura in Italia e di rendere l'incontro con l'arte un momento popolare per tutti.

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