Dario Argento farà una serie ispirata a Suspiria: “La tv offre maggiore libertà”
"La tv è ormai meglio del cinema", sosteneva poco tempo fa Dustin Hoffman in una discussa dichiarazione in cui il grande attore si scagliava sull'abbassamento della qualità dei film contemporanei. Un'opinione che sembra condivisa anche da Dario Argento, che lascerà momentaneamente il grande schermo per dedicarsi a una serie tv.
Lo ha annunciato lo stesso regista ieri sera al Teatro Romano di Fiesole, dove ha ricevuto il Premio ai Maestri del cinema, consegnato dal Gruppo toscano del Sindacato nazionale critici cinematografici italiani. Il maestro del brivido ha partecipato a una tavola rotonda insieme a Marta Gastini (attrice in "Dracula 3D" dello stesso Argento), Claudio Simonetti dei Goblin (la band che ha curato tante colonne sonore per il regista) e Francesco Bianconi (cantante dei Baustelle e autore del romanzo "La resurrezione della carne", che in parte omaggia l'horror italiano).
12 puntate ambientate nell'800
La serie sarà prodotta da Cattleya e Atlantique (accoppiata italo-francese che dovrebbe adattare per il piccolo schermo anche il western "Django") e sarà una rivisitazione di uno dei più celebri film di Argento, "Suspiria". Il titolo , infatti, sarà "Suspiria de profundis".
Sto lavorando a una serie tv dal titolo Suspiria de profundis tratta dal libro Thomas de Quincey, del 1830, a cui mi ispirai per alcune storie del mio film del 1977. È una serie tv di 12 puntate ambientata a Londra nel 1840. Può sembrare paradossale, ma si è più liberi in tv che nel cinema, ci sono meno censure.
Non si tratta, peraltro, della prima volta di Argento sul piccolo schermo. L'autore romano ha infatti partecipato alla celebre miniserie americana "Masters of Horror" curata dai più importanti registi del genere (con gli episodi "Jenifer" e "Pelts") e già nel lontano 1973 diresse due puntate di una serie italiana intitolata "La porta sul buio".
40 anni fa usciva "Profondo rosso"
Proprio quest'anno, ricorre il quarantennale di un altro capolavoro di Argento, l'immortale "Profondo rosso" con David Hemmings, Daria Nicolodi e la grande Clara Calamai, un gioiello del terrore dall'intramontabile colonna sonora curata proprio dai Goblin. Per l'occasione, il regista ha ricordato anche quell'episodio spartiacque della sua carriera cinematografica.
Profondo Rosso è stata una svolta perché pensai di pescare nelle mie profondità e nelle metà oscure, non di raccontare semplicemente una storia gialla ma qualcosa di più forte.