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È morta Aurelia, sorella di Alberto Sordi, fu vittima di un raggiro per l’eredità dell’attore

Si è spenta a 97 anni Aurelia Sordi. La morte è avvenuta nella sua villa di Caracalla. Di recente, la sorella di Alberto Sordi era stata dichiarata incapace di intendere e di volere. Lo scorso anno fu raggirata da persone che intendevano portarle via l’eredità che l’attore le aveva lasciato.
A cura di Daniela Seclì
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Nella notte si è spenta Aurelia Sordi. Aveva 97 anni. La morte è avvenuta nella villa di Caracalla. A confermare la notizia è stato il custode della villa. Sul posto sono subito accorsi il sacerdote e gli avvocati della signora. Era l'unica erede del grande attore e negli ultimi tempi era stata dichiarata incapace di intendere e di volere. L'eredità di Alberto Sordi, purtroppo, ha fatto gola a molti, attirando nella vita di Aurelia persone che hanno tentato di approfittarsi di lei.

La truffa ai danni di Aurelia Sordi – Lo scorso anno, infatti, la donna ha rischiato di perdere tutto per via di un raggiro. La truffa era stata messa in atto dall'autista storico di Sordi, Arturo Artadi. Il direttore della banca in cui era stata depositata parte dei soldi dell'eredità, si era insospettito quando l'uomo si era presentato nella sede con una procura generale firmata da Aurelia e sottoscritta dal notaio di famiglia , in base alla quale, lui veniva indicato come il solo titolare autorizzato ad usare i soldi. Il direttore della banca, allora, ha presentato un esposto alla procura della Repubblica, convinto che si trattasse di un caso di circonvenzione d’incapace ai danni proprio della sorella di Sordi. Oltre a Artadi anche altre dieci persone furono accusate di aver raggirato l'anziana donna per appropriarsi dei suoi beni. Approfittando dello stato di salute di Aurelia, infatti, si facevano elargire ingenti donazioni. L'eredità ricevuta dalla sorella di Sordi includeva circa venti proprietà immobiliari, una villa faraonica alle Terme di Caracalla e numerosi titoli d’investimento e azioni. A settembre la quinta sezione della Cassazione, rendendo esecutive le misure disposte dal tribunale del Riesame, ha stabilito che Vincente Arturo Artadi Gardella lasciasse immediatamente la villa di Sordi dove viveva.

La versione di Arturo Artadi – In un'intervista rilasciata a "Il Messaggero", l'autista che si è sempre dichiarato innocente, ha affermato che era certo che senza di lui, la signora non ce l'avrebbe mai fatta. Alla notizia della morte ha commentato notevolmente scosso:

“È morta di dolore, dopo la mia partenza aveva smesso di mangiare e si rifiutava perfino di scendere dal letto”.

Il profondo affetto tra Alberto e Aurelia – I due fratelli erano legatissimi, l'attore infatti diceva di lei:

“Avrebbe potuto essere una splendida moglie e madre di famiglia, ma per me ha rinunciato a tutto."

Come Aurelia Sordi raccontò a "Il Messaggero", le ultime parole dell'attore prima di morire, furono proprio per lei:

“È morto stringendomi la mano e dicendomi grazie.”

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