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È morto Anthony James, il cattivo dei film da Oscar

È morto Anthony James, aveva 77 anni. Il suo volto era quello del cattivo per eccellenza, indimenticabili due ruoli in due film da Oscar: “La calda notte dell’ispettore Tibbs” di Norman Jewison (1967) e “Gli spietati” di Clint Eastwood (1992). Nel 2014, aveva pubblicato un memoir ispirato a un aneddoto di Marlon Brando, suo idolo, dal titolo “Acting My Face”.
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Il mondo del cinema piange la scomparsa di Anthony James. Il suo volto era quello del cattivo per eccellenza, come dimostra la partecipazione a due film da Oscar come "La calda notte dell'ispettore Tibbs" (1967) di Norman Jewison e "Gli spietati" (1992) di Clint Eastwood. Nel primo di questi, Anthony James era l'assassino Ralph Henshaw mentre nel secondo era Skinny Dubois, il proprietario del bordello, luogo principale in cui si svolge il film diretto da Clint Eastwood. Il regista novantenne lo aveva diretto anche ne "Lo straniero senza nome" nel 1973.

La carriera di Anthony James

L'attore Anthony James aveva 77 anni, era nato a Cambridge, nello stato del Massachusetts. È morto a causa di un tumore. Come detto in apertura, Anthony James è stato sempre riconosciuto per aver interpretato tipi loschi e minacciosi. Oltre ai sopracitati film da Oscar, ha partecipato anche ai film "Ballata macabra" di Dan Curtis (1976), "Ritorno dall'ignoto" di John Hough (1978), "Gli sciacalli dell'anno  2000" di Richard Compton (1979) e "Nightmares – Incubi" di Joseph Sargant del 1983. Tra le partecipazioni diverse dai suoi soliti ruoli, "Una pallottola spuntata 2 e mezzo – L'odore della paura".

La partecipazione a Star Trek: The Next Generation

Negli ultimi anni della sua carriera, Anthony James ha avuto spazio soprattutto nelle serie televisive. Tra queste menzioniamo il ruolo del sotto-comandante Thei nella prima stagione di "Star Trek: The Next Generation". Ha partecipato anche a "Charlie's Angels", "Hawaii Five-O", "Sulle strade della California" e "A-Team". Dopo essersi ritirato dalla scene, Anthony James ha pubblicato un memoir "Acting My Face", nel quale sviluppa quello che è uno storico aneddoto raccontato da Marlon Brando, suo idolo. Si era anche dedicato all'arte della pittura: più di 100 dei suoi lavori sono attualmente in vendita nelle gallerie di Boston, New York, San Francisco e Santa Fe.

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