È morto Omar Sharif, addio al Dottor Zivago
È morto l'attore egiziano interprete delle più belle pellicole della storia del cinema mondiale. Aveva 83 anni. Non sono ancora chiare le circostanze del decesso, ma il suo agente aveva confermato che l'attore soffriva di Alzheimer da diversi anni. Omar Sharif è nato ad Alessandria d'Egitto il 10 aprile 1932, dopo la laurea in matematica e fisica, lavorò per un periodo con suo padre nel commercio del legname. L'esordio al cinema arriva nel 1953 con il film egiziano "The Blazing Sun". È nel 1962 che con "Lawrence d'Arabia" entra nella storia del cinema, guadagnandosi una nomination come miglior attore non protagonista. Tre anni dopo il ruolo più importante, quello del dottor Yuri Živago, per il quale vinse il Golden Globe nel 1966 come miglior attore in un film drammatico.
Nel 2003 conquista Venezia con "Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano", per lui un premio del pubblico come miglior attore alla 60esima Mostra del cinema più il Leone alla Carriera.
La vita privata di Omar Sharif: dalla Streisand alla lista nera di Al Qaeda
Legato alla star egiziana Faten Hanama, si convertì per lei dal Cristianesimo all'Islam assumendo il nome di Omar El-Sharif. A seguito di questa scelta, la sua popolarità crebbe enormemente nel mondo arabo. La coppia ha avuto un figlio, Tarek che appare come Yuri da piccolo nel film "Il Dottor Zivago". Il matrimonio finì con un divorzio nel 1974. Ha avuto anche un breve flirt con Barbra Streisand.
Per un periodo di tempo, girò voce che il suo nome era stato incluso nella lista nera di Al Qaeda nel novembre 2005, per aver recitato il ruolo di San Pietro in un prodotto per la tv italiana.
Il figlio Tarek disse: "Mio padre può solo peggiorare"
In una recente intervista, il figlio Tarek spiegò i disagi che Omar Sharif stava attraversando a causa del morbo di Alzheimer, riferendo di come non fosse in grado di sapere dove abitasse, di essere cosciente di essere Omar Sharif, ma di "non capire perché tutti lo salutassero".
Mio padre è malato di Alzheimer. È difficile determinare in quale fase si trovi al momento. È evidente che non potrà più migliorare ma solo peggiorare. Ci sono momenti della giornata in cui si sta meglio e altri in cui è estremamente disorientato. Non sa realmente dove vive. Certamente sa chi è, ma non necessariamente capisce perché tutti lo salutano. Quando qualcuno lo ferma per strada, spesso pensa che sia un suo conoscente di cui ha dimenticato volto e nome, ma nella maggior parte dei casi è semplicemente un fan.