Edward Furlong irriconoscibile, da Terminator 2 alla dipendenza
Molto spesso le vite degli attori non sono tutte rose e fiori, come ci abituano a credere gli esempi dei miti assoluti alla Di Caprio, alla Brad Pitt o alla George Clooney, per intenderci. Siamo di fronte all'ennesimo caso da "maledizione del successo arrivato troppo presto" e così, al pari di Macaulay Culkin, il caso di Edward Furlong è analogo, seppur ancora più triste. Lo ricorderete nel ruolo del piccolo John Connor, futuro capo della resistenza nell'universo di Terminator 2 – Il giorno del giudizio. Fu un blockbuster da milioni di dollari in worldwide che lanciò la carriera di Edward Furlong che, a dispetto di Macaulay Culkin, non conobbe una crisi immediata con l'adolescenza, anzi la sua bravura cresceva di anno in anno. Così arrivò American History X nel 2000, con il ruolo drammatico di Danny Vinyard, che lo impose ulteriormente nel circuito mainstream. Anche Pupi Avati lo scelse per I cavalieri che fecero l'impresa (2001), furono gli anni della crescita, Edward Furlong, bello come il sole, divenne anche testimonial della Calvin Klein. Poi il fallimento, accettando produzioni sempre più scadenti, come l'ennesimo remake becero de Il corvo – Preghiera maledetta, nel ruolo proprio del personaggio principale.
La parabola discendente fu inarrestabile. Furlong, ai red carpet, si faceva sempre trovare sbronzo o visibilmente alterato, non ci volle molto prima che annunciasse in una conferenza stampa di avere bisogno di aiuto perché dipendente dalla droga. C'è stato un periodo in cui entrava e usciva dall'ospedale, la forma fisica smagliante andava perdendosi, acquistando sempre più peso. Soltanto poche ore fa, il sito americano Tmz ha annunciato il suo arresto avvenuto per stalking nei confronti della sua ex ragazza. Il periodo nero di Edward Furlong continua e non accenna ad arrestarsi. La maledizione del successo da bambini ha colpito ancora.