Essere la figlia di Stephen Hawking, il genio de “La teoria del tutto”
Pare che Stephen Hawking abbia visto il film di James Marsh in tutto due volte. E pare che entrambe le volte ne sia uscito commosso. "La teoria del tutto" racconta la vita dell'astrofisico, in Italia sta emozionando ed il pubblico sta rispondendo bene: terzo in classifica con 1.3 milioni incassati nella prima settimana di programmazione. "La Repubblica" intervista Lucy Hawking, 44 anni, figlia di Stephen, scrittrice e giornalista che racconta le sue impressioni sul film con Eddie Redmayne nel ruolo di suo padre e Felicity Jones in quello di sua madre.
Sono stupefatta da come Redmayne si è calato nella parte, lo sforzo che ha fatto a livello fisico è sbalorditivo. I suoi gesti, i movimenti della faccia, degli occhi, sono identici a quelli di papà. Tutto mi è apparso così vicino al vero, alla nostra vita. Mi ha commosso, per esempio, quando ho rivisto la nostra casa, in cui sono cresciuta. Non c'è una scena o un'inquadratura che non corrisponda alla realtà. È impossibile distinguere tra l'attore e il personaggio che impersona. C'è un'aderenza anche con la personalità di mio padre.
E su come è stato crescere con un papà astrofisico, Lucy risponde:
Ha scelto di chiamarmi Lucy perché il nome proviene dal latino, significa luce, lo studio della luce è uno dei principali interessi dei fisici. Fin dalla nascita sono stata segnata dalla sua passione per la scienza. Da ragazza ero brava in matematica e in scienze ma rimase deluso quando scelsi di non approfondire gli studi in quei campi. Preferii l'arte e la letteratura, ma come vede mi sono servite per spiegare le scoperte di mio padre e dei suoi colleghi ai bambini.
"La teoria del tutto" è in corsa per cinque statuette ai prossimi Oscar 2015: "Miglior film", "Miglior attore protagonista" a Eddie Redmayne, "Miglior attrice protagonista" a Felicity Jones, "Miglior sceneggiatura non originale" ad Anthony McCarten, "Miglior colonna sonora" a Jóhann Jóhannsson.