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Fase 2, i cinema aprono dal 15 giugno ma i proprietari protestano: “No all’obbligo di mascherina”

Il 15 giugno è la data prevista per la riapertura dei cinema ma le associazioni degli esercenti fanno sapere che a queste condizioni non apriranno: “L’obbligo di mascherina anche dopo aver preso posto è incomprensibile, compromette la visione e non permette il consumo di prodotti durante la proiezione”.
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È il 15 giugno la data prevista per la riapertura dei cinema. In base al Dpcm del 18 maggio, gli esercenti dovranno attenersi ad una serie di regole che le associazioni riferiscono impossibili da rispettare. È l'Anec, l'associazione degli esercenti cinematografici, in una nota a lamentare la mancata possibilità di una sostenibilità economica attraverso le misure previste dal Dpcm.

Lo sfogo dell'Anec

Quello che proprio non va giù agli esercenti e l'obbligo dell'uso della mascherina in sala anche dopo aver preso posto che finirebbe per compromettere l'esperienza cinematografica e rendere anche impossibile consumare prodotti durante la proiezione.

Non permettono alcuna sostenibilità economica. L'obbligo dell'uso della mascherina anche dopo aver preso posto in sala è incomprensibile, visto che viene garantito il distanziamento di un metro. Sicuramente sono stati fatti passi avanti con la deroga al distanziamento interpersonale per la visione con i propri familiari, ma il permanere dell'obbligo dell'uso della mascherina anche dopo aver preso posto in sala rimane incomprensibile. Parti integranti ed imprescindibili dell'esperienza cinematografica dello spettatore sono la visione in compagnia e il consumo di prodotti durante la proiezione. Il permanere dell'obbligo di indossare la mascherina all'interno della sala, durante tutta la visione del film non permette la ripartenza, compromettendo l'esperienza cinematografica del pubblico e minando uno dei cardini chiave dell'economia delle sale cinematografiche.

L'impossibilità di riaprire a queste condizioni

Ecco perché l'Anec fa presente dell'impossibilità di riaprire a queste condizioni. Con tutto il settore desideroso di ripartire, queste norme ancora stringenti penalizzerebbero ancor di più gli esercenti, già colpiti duramente dalla chiusura durante il lockdown. La speranza è che il protocollo italiano possa allinearsi alle esperienze degli altri Paesi Europei, come la Francia che riaprirà il 22 giugno e che sta valutando la possibilità di consentire la seduta al proprio posto senza obbligo di mascherina.

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