Federico Moccia ispira atti vandalici, denunciati writers
La Moccia mania è ormai inarrestabile. In principio furono le scritte sul cavalcavia ispirate a Tre metri sopra il cielo, poi venne la moda dei lucchetti dell’amore di Ponte Milvio lanciata da Ho Voglia di te.
Che lo scrittore per eccellenza degli amori adolescenziali fosse un trend-setter per migliaia di giovani italiani è risaputo. Il problema forse è che viene preso troppo sul serio, tanto che il regista/scrittore è sempre più spesso accusato di avere contribuito ad alimentare atti vandalici in diverse città italiane. Le scritte sui muri ci sono sempre state. Ma negli ultimi anni sono aumentate a dismisura.
Per due "novelli Moccia" calabresi, la bravata romantica è finita nel peggiore dei modi. Colti in flagrante mentre imbrattavano con vernice spray i muri dell’Arena Ciccio Franco di Reggio Calabria, due quindicenni sono incappati in una denuncia dei Carabinieri. "6 la mia piccola, 6 la mia principessa", "principessa mia non voglio perderti", sono le frasi scritte in blu sui muri del monumento cittadino. Sembra che i due giovani writers fossero appena usciti da un cinema dove avevano assistito alla proiezione della nuova commedia di Moccia, interpretata da Raul Bova e Michela Quattrociocche, Scusa ma ti voglio sposare.
Probabilmente ispirati dalla storia romantica di Alex e Niki, hanno voluto affidare i loro struggimenti d’amore ad un murales. Peccato che abbiano scelto uno dei più belli e suggestivi monumenti della città, deturpando quasi dieci metri di parete. E così, invece di conquistare l’amore della loro “principessa”, la prodezza dei due poeti in erba si è conclusa con una denuncia alla Procura dei Minori per violazione dell’articolo 639 del codice penale che punisce l’imbrattamento e prevede un’aggravante nel caso in cui l’atto abbia ad oggetto edifici pubblici.
Enrica Raia