Film su Fabrizio Corona, il sosia protagonista de “La fuga di Scarface”

Il film era già in programma prima che Fabrizio Corona si trovasse coinvolto nelle vicissitudini che conosciamo che l'hanno portato al carcere all'inizio di quest'anno, quando fuggi in Portogallo per alcuni giorni prima di ritornare in Italia. Ma il suo sosia, Claudio Cicchella, che lo sostituirà in questa opera filmica liberamente ispirata alla vicenda di Fabrizio Corona, dichiara in un'intervista a DiPiù di aver preso il suo posto, visto che anche quando non era in prigione "La produzione del film lo aveva messo sotto contratto. Lui aveva regolarmente preso patte alle riprese delle prime scene ma, tra processi e appuntamenti con gli avvocati, alla fine erano più le volte in cui faceva saltare le riprese che quelle in cui girava".

Lui gira in strada e la gente fa fatica a distinguerlo dal vero Corona, chiedendogli di fare foto ed accontentandosi anche quando si sente dire di non trovarsi vicino all'originale, proprio perché il sosia è identico. L'idea del film, dal titolo evocativo "La fuga di Scarface", nacque da un'idea sviluppata con il produttore del film Massimo Emilio Gobbi. L'ex ragazzo di Belen Rodriguez gli chiese: "Ma se io morissi, se mi togliessi la vita o facessi la fine di Scarface, diventerei un mito?". Dopo alcuni giorni scappò proprio per il Portogallo, in quei giorni nei quali non si sapeva se fosse più ricercato dalle forze dell'ordine o la stampa nostrana. Claudio Cicchella non ha paura di mostrare un'evidente ammirazione per il personaggio che interpreterà davanti alla macchina da presa, tanto da ostentare quei segni estetici che lo accomunano a Corona stesso:

Sul petto ho una corona da re. Pensi che Fabrizio quella stessa Corona ce l'ha sull'avambraccio destro. Sempre sul petto io ho la scritta "Mr. Cichella", "signor Cichella", mentre Fabrizio ha la scritta "Mr. Corona", "signor Corona". Ho deciso di farmi tatuare il mio nome in modo che, quando sono a torso nudo, la gente capisca che non sono lui