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George Clooney dopo l’assalto a Capitol Hill: “Trump nella pattumiera della storia”

Dopo l’assalto a Capitol Hill dello scorso 6 gennaio, uno dei giorni più neri per la democrazia americana, minata fin dalle fondamenta, molti sono stati i volti noti dello spettacolo americano che hanno commentato con sdegno l’accaduto. Tra i primi a far sentire la sua voce, George Clooney si è scagliato contro l’operato di Trump e della sua famiglia.
A cura di Ilaria Costabile
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L'assalto a Capitol Hill da parte dei sostenitori di Trump, verificatosi durante la serata del 6 gennaio 2021, durante la proclamazione di Joe Biden a Presidente degli Stati Uniti, è stato uno degli avvenimenti più tetri della storia della democrazia americana. Tante le reazioni che si sono susseguite in questi giorni anche nel mondo dello spettacolo, dove i grandi nomi del cinema e non solo, hanno commentato l'accaduto con sdegno e preoccupazione.

L'aspro commento di George Clooney

Il primo a parlare le cui parole hanno avuto un'eco particolarmente rilevante è stato George Clooney. L'attore hollywoodiano, da sempre impegnato in politica durante un'intervento nel corso di un podcast radiofonico "The Business", ha così commentato quanto è avvenuto a Capitol Hill, che ha visto non solo diversi feriti, ma anche quattro morti e ha rivolto le sue sue accuse a Trump: "Il suo nome sarà d'ora in poi per sempre associato con insurrezione, è stato devastante vedere la casa del popolo profanata in questo modo" e ha poi aggiunto: "Trump andrà nella pattumiera della storia" dissociandosi completamente con l'operato del magnate che per quattro anni è stato il leader del mondo libero.

Le altre voci di Hollywood

Tra gli altri volti noti del panorama hollywoodiano, forti sono state anche le parole di Mark Ruffalo che ha invocato il 25esimo emendamento che consente al Gabinetto di Stato di rimuovere un presidente incapace di portare avanti il suo mandato e ha aggiunto: "Se fossimo stati noi al loro posto sarebbero scorsi fiumi di sangue", mentre Shonda Rhimes, la nota sceneggiatrice madre di Grey's Anatomy e la nuova arrivata in casa Netflix, "Bridgerton", come Michael Moore hanno parlato di "un colpo di stato". E ancora, Sacha Baron Cohen ha chiesto a Facebook, Twitter, YouTube e Google di censurare il presidente "per avere incitato un attacco violento alla democrazia". 

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