Gianni e le donne: l’elogio del quotidiano
C'è da aspettarsi un altro grande successo per Gianni Di Gregorio che torna al cinema negli stessi giorni in cui la sua ultima pellicola Gianni e le donne viene presentato, nella sezione Special, al Festival Di Berlino 2011. Una scenda volta a Berlino dopo l'enorme successo ottenuto nel 2009 con l'acclamato il Pranzo di Ferragosto. Con Di Gregorio sempre il suo clan di donne d'acciaio con a capo Valeria de Franciscis Bendoni, la madre padrona, e tutte per le quali oramai Gianni è diventato evanescente. In una lunga intervista a Cristina Battocletti de il sole 24 Ore Di Gregorio ci racconta di questo film dal sapore autobiografico in cui la crisi di un sessantenne che tenta di evitare l'inevitabile declino.
Assieme alla soddisfazione di essere ancora una volta alla serissima Berlinale, rivendica di avere portato nella cupa Berlino un pò di quella luce che con orgoglio afferma di esser riuscito a catturare con il suo film. Quello che per il regista sembra fondamentale è l'aspetto più comune che i suoi personaggi portano sullo schermo l'elogio della quotidianità della Trastevere in cui vive ed ha ambientato la sua opera, quella normalità degli anziani che discutono in strada così comuni nella realtà ma così aliena per il cinema. Gianni Di Gregorio pare anche questi essere contento che il film sia uscito ed abbia avuto questa esposizione internazionale nel momento in cui l'immagine dell'Italia sembra essersi incrinata dagli scandali sessuali, il regista rivendicando una altissima concezione delle donne auspica che si possa affermare così che in Italia c'è modo e modo di rappresentare l'universo femminile.
Scavando nelle origini di Gianni e Le Donne, Di Gregorio vede nella pellicola un metodo per esorcizzare quella crisi che gli uomini accusano nel momento in cui cominciano a sentire l'età, perdere considerazione e tentare disperatamente di attaccarsi a qualunque cosa pur di non cedere alla senilità. E poi l'amara rivelazione: Di Gregorio afferma di essere trattato de Valeria de Franciscis Bendoni e dalla figlia, la stessa persona nel film e nella vita reale, esattamente come succede nel film e la postilla sulla moto arrivata sul set durante gli ultimi ciak che non gli volevano far usare per paura che si facesse male.
Di Gregorio è una certezza con questo film che mischia trucca la realtà rappresentandola più vividamente che mai, si appresta a bissare il successo del precedente film, aspettiamo di vedere come il pubblico del Festival Di Berlino 2011 accoglierà questa che senza dubbio è una delle pellicole più belle degli ultimi tempi.