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Globo d’oro alla carriera a Benigni e Nicoletta Braschi, l’attrice: “Mi gira la testa”

L’associazione della Stampa Estera ha deciso di consegnare il Globo d’oro alla carriera a Roberto Benigni e Nicoletta Braschi. Intervistata da Vanity Fair, l’attrice ha commentato: “Mi gira un po’ la testa. Sono grata a chi me lo conferisce e lo considero un incoraggiamento. Il premio mi dà un senso di ebbrezza e di inconsapevolezza, che mi aiuta”.
A cura di Daniela Seclì
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Oggi, 9 giugno, Roberto Benigni e Nicoletta Braschi riceveranno il Globo d'oro alla carriera, nel corso della cinquantaseiesima edizione del premio. L'attrice ha rilasciato un'intervista a Vanity Fair, nella quale ha spiegato come ha accolto la notizia di questo riconoscimento:

"Mi gira un po’ la testa. Sono grata a chi me lo conferisce e lo considero un incoraggiamento. Il premio mi dà un senso di ebbrezza e di inconsapevolezza, che mi aiuta. Ho la sensazione che sia stata fatta una certa quantità di lavoro. Sono orgogliosa che i film che ho girato siano così vivi da suscitare ancora interesse. È un grosso piacere per me sentire le persone indicarli come i loro film preferiti".

Riceverà il premio in coppia con Roberto Benigni. Il fatto di aver lavorato con suo marito, però, non le è mai sembrato un rischio per la sua indipendenza artistica: "Non mi sono mai posta questo problema. L’indipendenza è data proprio dal fatto che si lavora insieme, si collabora e ci si confronta. Sono più che felice e onorata di lavorare con Roberto Benigni, ho avuto la grande fortuna di averlo incontrato e di aver costruito con lui i nostri film". Tra i tanti film girati insieme, i due hanno vinto l'Oscar per il capolavoro "La vita è bella".

Nicoletta Braschi: "Le critiche a Benigni? Prendo le distanze solo da atteggiamenti violenti o razzisti"

Roberto Benigni si trova spesso al centro di polemiche, in merito la Braschi ha dichiarato: "In genere quando le critiche sono espresse in modo gentile e pacato da punti di vista intelligenti si possono anche cogliere delle idee tra le righe, degli spunti di riflessione. Si possono prendere distanze definitive solo da atteggiamenti o realtà di razzismo, di criminalità, violenza, disonestà. Solo in quel caso sono concepibili parole di sdegno, altrimenti è importante esprimere un pensiero che si articola in modo democratico".

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