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I 55 anni di Kenneth Branagh, dal teatro al cinema nel segno di Shakespeare

Il 10 dicembre, Kenneth Branagh compie 55 anni e, grazie al suo talento di attore, regista e sceneggiatore – permeato dalle opere shakespeariane – ci ha già ampiamente regalato perle di grande cinema. Con 5 nomination agli Oscar e 5 ai Golden Globe, 3 BAFTA e 1 Emmy in bacheca, è uno degli attori britannici più importanti di sempre, capace anche di sfornare blockbuster più “commerciali” come “Thor” e “Cenerentola”, senza mai abbandonare il suo inconfondibile stile elegante, mistico e fuori dal tempo.
A cura di Ciro Brandi
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Appena sentiamo il suo nome, lo associamo subito ai capolavori di Shakespeare. Kenneth Branagh, infatti, è uno degli attori che meglio ha saputo portare sulle tavole del palcoscenico, e al cinema, le opere del Bardo, rendendole originali e conservandone sempre intatti il fascino e la grande forza emotiva. Attore, regista e sceneggiatore, Branagh il 10 dicembre compie 55 anni e con 5 nomination agli Oscar e ai Golden Globe, 3 BAFTA e 1 Emmy in bacheca, è già uno degli attori britannici entrati nella storia del cinema. Il suo ultimo blockbuster, da regista, è stato “Cenerentola”, l’adattamento in live action del celeberrimo film d’animazione Disney del 1950.

Gli esordi a teatro e il successo di “Another Country”

L’attore nasce a Belfast, nell’Irlanda del Nord, il 10 dicembre 1960, ma già da quando aveva 9 anni, con i genitori si trasferisce a Reading, in Inghilterra. Attivissimo nello sport, soprattutto nel rugby e nel calcio, Branagh associava questa sua passione a quella per il giornalismo, scrivendo recensioni di libri per bambini. La folgorazione per la recitazione avviene a soli 15 anni, quando assiste ad una rappresentazione di “Amleto”, con l’attore Derek Jacobi. Da quel momento, capirà che la sua strada è, decisamente, quella dell’attore. Tre anni dopo, entra alla Royal Academy of Dramatic Art, guadagnandosi la fiducia del direttore Hugh Crutwell. Il suo primo successo a teatro è lo spettacolo “Another Country”, per il quale ottiene un Olivier Award come Miglior attore esordiente.

“Enrico V”, la Renaissance Theatre Company e il primo flop

Nel 1981, Hugh Hudson lo vuole per un piccolo cameo nel film “Momenti di gloria”, ma a 23 anni riscuote un successo clamoroso, a teatro, con la rappresentazione di “Enrico V”, di Shakespeare per la Royal Shakespeare Academy, che lo fa balzare all’onore delle cronache come uno dei più promettenti attori sulla scena inglese. Con il suo amico e collega David Parfitt, decide di creare una nuova compagnia teatrale, la Renaissance Theatre Company, esordendo, nel 1987, con lo spettacolo “Public Enemy”, scritto, diretto e interpretato dallo stesso Branagh, ma si rivelerà un flop clamoroso. Tuttavia, l’attore non demorde e le successive produzione della sua compagnia – tra cui “La dodicesima notte” e “Molto rumore per nulla” – hanno molto più seguito.

I grandi film degli anni ’90 e il matrimonio con Emma Thompson

Nel 1987 gira “Alta stagione” di Clare People e “Un mese in campagna” per la regia di Pat O’ Connor. Nel 1989, gira ed interpreta la trasposizione cinematografica dell’”Enrico V”, per il quale riceve due nomination agli Oscar (Miglior attore protagonista e Miglior regia) e viene paragonato al grande Laurence Olivier, che ha ricoperto lo stesso ruolo nel 1944. Sul set, conosce Emma Thompson, che sposerà lo stesso anno e dalla quale si separerà nel 1995. La Thompson comparirà anche nei successivi lavori di Branagh, “L’altro delitto”(1991), “Gli amici di Peter”(1992) e “Molto rumore per nulla”(1993). Nel 1994, la loro unione inizierà a scricchiolare perchè l’attore conoscerà e s’innamorerà di un’altra grande attrice, Helena Bonham-Carter, con la quale avrà una relazione fino al 1999. Nel 1994 gira “Frankenstein di Mary Shelley”, con Robert De Niro nella parte del protagonista, mentre negli anni successivi Shakespeare torna nella sua vita professionale, e gira “Othello”(1995) di Oliver Parker, “Riccardo III – Un uomo, un re”(1996) diretto da Al Pacino e dirige e interpreta “Hamlet”(1996), della durata di quasi 4 ore, per il quale ottiene un’altra nomination agli Oscar per la Migliore sceneggiatura non originale. In seguito gira “Conflitto d’interessi”(1998) di Robert Altman, “La proposta”(1998) di Lesli Linka Glatter e gli sfortunati “Celebrity”(1998) di Woody Allen e “Wild Wild West”(1999) di Barry Sonnenfeld.

“Thor”, “Marilyn” e il blockbuster “Cenerentola”

Gli anni Duemila si aprono con lo shakespeariano “Pene d’amore perdute”, diretto, scritto e interpretato da Branagh. Nel 2001 vincerà un Emmy come Miglior attore protagonista del film tv “Conspiracy – Soluzione finale”, mentre nel 2002 gira “Harry Potter e la camera dei segreti”, diretto da Chris Columbus, nel ruolo di  Gilderoy Allock. L’anno successivo sposa l’aiuto regista Lindsay Brunnock. Nel 2007 gira “Sleuth – Gli insospettabili”, con Michael Caine e Jude Law e prende parte allo sfortunato thriller “Operazione Valchiria”(2008) di Bryan Singer, con Tom Cruise. Richard Curtis lo vuole per la commedia “I Love Radio Rock”, accanto a Phillip Seymour Hoffman, mentre nel 2011 dirige il blockbuster “Thor”, con Chris Hemsworth, che ha incassato ben 449.326.618 in tutto il mondo. Nello stesso anno è Laurence Olivier nel biopic “Marilyn”, di Simon Curtis, ruolo per il quale viene nominato ai Golden Globe e agli Oscar. Dopo il mezzo flop di “Jack Ryan – L’iniziazione”, torna in cabina di regia con “Cenerentola”(2015), con Carte Blanchett, Lily James e Helena Bonham-Carter, incassando 542.291.690 dollari.

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