I Nibelunghi di Fritz Lang torna in versione restaurata

Operazione ammirevole e interessante, quella compiuta in terra di Germania, patria di alcune delle più straordinarie pellicole della storia del cinema, con particolare riferimento al periodo del muto e ai primi anni del sonoro. Uno dei principali capolavori degli albori della cinematografia mondiale, ovvero i Nibelunghi di Fritz Lang, realizzato nel 1924, è stato interamente restaurato, e sarà proiettato, in tutte le sue 5 ore di durata, a Berlino, meta di viaggio sempre ambita, il 27 aprile, 84 anni dopo la prima rappresentazione. Un lavoro simile era già stato compiuto con Metropolis, altro storico capolavoro di Lang, ai primissimi posti nelle graduatorie dei film più belli di sempre, un po' come Quarto Potere di Welles.

E' giusto ricordare che I Nibelunghi è in realtà un film diviso in due, Sigfrido e La vendetta di Kriemhild, scritto dal regista insieme alla moglie Thea Von Harbour, e tratto dal poema epico La canzone dei Nibelunghi, scritto intorno al 1200. Una saga epica improntata a un rigore formale di enorme impatto visivo.

Un po' come accaduto quindi per Ingmar Bergman, che sarà omaggiato al Festival di Cannes, potrà rivivere sul grande schermo anche Fritz Lang, autore seminale nello sviluppo della storia del cinema, e autore di una filmografia indispensabile per studiare e comprendere l'essenza della Settima Arte. Oltre ai due film già citati, impossibile non ricordare Destino, Il Dottor Mabuse (con relativi seguiti), l'approdo al sonoro con lo straordinario M – Il Mostro di Dusseldorff, e poi Furia, Anche i boia muoiono, Dietro la porta chiusa, Gardenia Blu e La donna del ritratto.

Fritz Lang, un maestro del noir e del poliziesco, un autore a cui tutti si ispirano da decenni, un uomo intelligente sempre in anticipo sui tempi, un'icona immortale del cinema.

Alessio Gradogna