I vincitori dei Globi d’Oro 2017
Verranno consegnati il 14 giugno a Villa Medici a Roma i Globi d'Oro 2017, i premi al cinema assegnati dall’Associazione della Stampa Estera. Si tratta di una manifestazione che quest'anno giunge alla 57a edizione. La giuria ha scelto i nomi degli interpreti e dei film che la stampa estera ha deciso di premiare per questa stagione. Come per i Golden Globe, anche i premi italiani assegnati dalla stampa estera contemplano la separazione della miglior commedia dal premio per il miglior film.
Già annunciato nei giorni scorsi il Globo d'Oro alla carriera a Dario Argento e il Gran Premio della Stampa Estera a "Restaurare il cielo" di Tommaso Santi, i premi svelati dalla giuria dopo le nomination pubblicate giorni fa hanno riservato non poche sorprese, se confrontate alle aspettative. I Globi d'Oro precedono di pochi giorni i Nastri d'Argento, premio che chiude la stagione di riconoscimenti al cinema, aperte dai David di Donatello di qualche settimana fa, nell'ambito dei quali trionfò con La Pazza Gioia di Paolo Virzì. Ecco tutti i vincitori del Globo d'Oro 2017, premi ai quali la giuria ha accostato le relative motivazioni.
Globo d'Oro per il Miglior cortometraggio: Penalty di Aldo Iuliano. Il film viene premiato "Per essere riuscito a concentrare un dramma enorme come l’immigrazione in soli 14 minuti grazie a una sceneggiatura pungente, un’eccellente fotografia e una virtuosa regia. Il risultato è un breve film dove i migranti interpretano se stessi e lasciano il segno".
Globo d'Oro per il Miglior documentario: L’uomo che non cambiò la storia di Enrico Caria "Per aver saputo ricostruire con immagini di archivio un piccolo capitolo della grande storia, adattandolo liberamente per esaltarne la suspense e con una straordinaria capacità di sintesi".
Globo d'Oro per la Miglior Musica a Enzo Avitabile per il film Indivisibili di Edoardo De Angelis. La motivazione della giuria è che "Enzo Avitabile ha saputo scrivere una musica piena di sfaccettature, capace di completare egregiamente le emozioni suscitate dal film Indivisibili. Evocando in qualche nota, con la sua voce roca e malinconica, l'imprevedibile universo napoletano…".
Globo d'Oro per la Miglior Fotografia a Daria D’Antonio per La pelle dell’orso di Marco Segato "per aver trasformato una natura intatta e selvaggia in paesaggio metafisico, con immagini che mescolano con chiarezza il presente e il passato, indicando attraverso la figura del padre lo spirito dell’orso che è nascosto in ogni essere umano".
Globo d'Oro per la Miglior Opera Prima a La ragazza del mondo di Marco Danieli, che "racconta con eleganza l'emancipazione dalla religione di una giovane donna. Lo spiccato spirito di osservazione del regista dà al film un senso di autenticità che rende ancora più credibili i riti religiosi e i paradossi di un mondo a volte oscuro da decifrare".
Globo d'Oro per la Miglior Commedia a Lasciati andare di Francesco Amato Motivazione "per la riuscita interpretazione della classica coppia sconclusionata nella quale entrambi i personaggi interpretano, in fondo, la parte di un Pigmalione intento a sopperire alle mancanze dell’altro. Per il tocco da maestro nell’aver saputo trasformare, con ironia e leggerezza, peccati come avarizia, incostanza e bizzarria in piccole, eterne, debolezze umane".
Globo d'Oro per la Miglior Sceneggiatura a La pazza gioia di Paolo Virzì e Francesca Archibugi "per aver creato un inno cinematografico che farà impazzire di gioia generazioni di cineasti, per la magia che si crea nel pubblico che ride insieme ai protagonisti ma, soprattutto, ride di se stesso.
Globo d'Oro per la Miglior Attrice a Isabella Ragonese per Il padre d’Italia. La motivazione della giuria è che "quando un'attrice riesce, in una sola stagione, a proporre al pubblico le più disparate sfaccettature dell'universo femminile, partendo dal ruolo di madre inconsapevole, ebbene questa attrice merita il nostro riconoscimento.
Globo d'Oro per il miglior Attore a Renato Carpentieri per La tenerezza di Gianni Amelio "per aver creato il padre “ameliano” più complesso in assoluto. Con la sua grande sensibilità riesce a cambiare registro continuamente passando in pochi secondi dall’assoluta rudezza di un uomo disilluso e stanco a un sorriso pieno di dubbi e tenerezza rivolto a chi ama".
Globo d'Oro per il Miglior Film a La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu Motivazione. Il film viene premiato "per la magnifica trasposizione del verso di Shakespeare “Tutto il mondo è un palcoscenico… uomini e donne sono soltanto attori”. I riflessi del teatro sulla realtà in un posto sperduto dove nulla è quello che sembra, tra personaggi improbabili ma densi di esistenza. Un film che ricompone il puzzle rimettendo al loro posto colpa, vendetta, riscatto e perdono".