Il colore del vento: un viaggio alla riscoperta del Mar Mediterraneo
Bruno Bigoni con il suo documentario Il colore del vento, segue il viaggio di un mercantile attraverso il Mar Mediterraneio, seguendo le tappe del viaggio potremo riscoprire tutte le diversità che compongono la grande realtà del bacino mediterraneo, ogni città è un tassello che aiuta ad arricchire ed ampliare il quadro della realtà del nostro mare. Il viaggio parte dai ricordi delle “mujeres libres” di Conva Pèrez, 95 anni ultima sopravvissuta di quell'epoca in cui Barcellona era diventata una vera e propria utopia di liberà affacciata sul Mediterraneo.
La navigazione procede alla volta di Tangeri, dove il mare è il mezzo per raggiungere la Spagna ed un sogno di libertà e futuro. La seconda tappa è Bari, ed il racconto della difficile integrazione degli albanesi in Italia tra burocrazia ed il pregiudizio delle persone. Ancora sul mare per raggiungere la Tunisia e la città di Sousse per scoprire il sogno di Mouna Amari e Mauro Pagani. I due musicisti attraverso la loro musica sognano di ricostruire il filo della storia che lega tutti i pesi affacciati sul Mare Nostrum. Dall'incontro nasce una versione di Sidun del tutto nuova ed intensa, la canzone ed il documentario quindi ci raccontano della omonima città libanese sconvolta dalla guerra, attraverso le parole e la musica dei musicisti ma anche grazie alle immagini di repertorio e dai racconti dei marinai. Il colore del vento ci spinge, quindi, sino alle coste di Lampedusa, che oggi più che mai è l'oggetto delle attenzioni della cronaca per la questione dei migranti. Africani oggi, così come gli albanesi di ieri vedono nel mare una sorta di scommessa tra la vita migliore promessa dall'Europa e i perigli del viaggio e dell'accoglienza delle genti del continente.
Il viaggio prosegue alla volta di Istanbul e via su per l'Adriatico sino alle coste di Dubrovnik. Li Ivana ci racconterà i ricordi di una bambina che durante 1991 ha vissuto sulla propria pelle l'incubo della guerra e dei bombardamenti che imperversavano sulla città. Il mare che per i concittadini di Ivana era al contempo madre amorevole ed aguzzino tremendo, ci conducono verso il porto di Genova. L'ancora viene gettata in un'altra città che ha, come le pretendenti, tanto da raccontare a Il colore del vento. Il colore del vento è sicuramente un'opera che può dare tantissimo a gli spettatori, un ritratto del Mediterraneo che va oltre gli stereotipi e le strumentalizzazioni di sorta. Un documentario che racconta la salsedine sul volto delle persone che dal mare prendono il coraggio e la forza per guardare al futuro, una pellicola imprescindibile che dal 14 aprile raggiungerà i film in uscita.