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Il Coronavirus cambia il modo di fare cinema: “Sceneggiature con personaggi solisti in una stanza”

I primi lavori iniziano a riprendere, ma il Coronavirus ha cambiato radicalmente il modo di fare cinema e di stare sul set. Lo assicura Prano Bailey-Bond, la regista britannica del film in lavorazione “Censor”, che alla BBC ha parlato di sceneggiature con personaggi il più possibile solisti. Anche Hollywood si adegua ai tempi, favorendo agli assembramenti gli effetti digitali. Così in Italia con “Natale su Marte”, il cinepanettone di Boldi e De Sica, le cui riprese sono state sospese quando due addetti ai lavori sono risultati positivi.
A cura di Giulia Turco
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A giugno il governo britannico ha dato il via libera: le riprese cinematografiche, bloccate dalla pandemia, hanno potuto riprendere i lavori. Gli ingranaggi della produzione hanno ripreso a girare e gli addetti ai lavori stanno pian piano tornando sul set. Ma il modo di lavorare è cambiato e il cinema è ancora fortemente influenzato dal Coronavirus. Linee guida sulla sicurezza, distanziamento sociale e tamponi. I tempi si allungano e gli attori si trovano ad affrontare i loro ruoli in modo del tutto nuovo.

Le parole della regista britannica Prano Bailey-Bond

Helen Jones è la produttrice britannica che a fine marzo ha interrotto i lavori per l'horror psicologico "Censor", a causa del Covid-19. Ora, la British Film Commission ha delineato le regole da seguire per la ripresa. L'obiettivo è limitare il più possibile il tempo trascorso sul set e ridurre il numero di persone a contatto tra loro. “Sul set vero e proprio, avevamo il minor numero possibile di membri dell'equipaggio. Dovevi chiederti: quella persona è pienamente giustificata per essere in quello spazio? ", spiega Helen Jones alla BBC.  "Qualcosa che ha funzionato molto bene per noi era un sistema di monitoraggio remoto, il che significava che non tutti erano rannicchiati attorno a uno o due monitor". La regista del film Prano Bailey-Bond ha parlato dei possibili scenari futuri:

Mi sono stati inviati un paio di sceneggiature incentrate principalmente sui personaggi solisti in una stanza, quindi potrebbe essere che i registi stiano cercando di gestire le distanze sociali sullo schermo attraverso il contenuto che viene creato.

Hollywood ai tempi del Coronavirus

Anche Hollywood ha riacceso i motori e sta pian piano tornando al lavoro. Il regista Steven Soderbegh è stato incaricato di guidare una task force per individuare le linee guida sui set. Ogni addetto ai lavori, innanzitutto, viene sottoposto ai test ogni giorno prima di accedere al set. In quanto alle assicurazioni, gli attori sono tenuti a firmare una liberatoria, che assicuri il loro impegno a non rivalersi sulla produzione nel caso risultassero positivi al Covid. I pasti vengono distribuiti preconfezionati e monodose e le pause sono si svolgono scaglionate. Chiunque entri in contatto con altre persone, al di là degli attori, è tenuto a indossare guanti e mascherina. Le produzioni sono invitate ad affittare interi hotel per creare una zona sicura per chi lavora sul set, dove tutto deve essere disinfettato quotidianamente. In quanto alle scene di folle e assembramenti, ci si affiderà per lo più agli effetti digitali.

Il set di "Natale su Marte" sospeso per il Covid

Anche in Italia i set hanno ripreso il lavori, con norme rigide di distanziamento. Era partito, fra questi, "Natale su Marte", il cinepanettone in uscita a Natale 2020, che segna un ritorno della storica coppia Boldi – De Sica. Eppure lo scorso 15 agosto i lavori sono stati interrotti perché, come ha riportato Il Messaggero, due addetti al catering sono risultati positivi. Le riprese, arrivate alle terza di sette settimane di lavori, sono in attesa di ripartire. Eppure la produzione aveva impostato i lavori in tutta sicurezza. Per la pandemia, il set marziano inizialmente pensato in Marocco, era stato spostato in uno studio di Cinecittà, dove saranno utilizzati effetti speciali di ultima generazione. A parlare di quanto sia cambiato il cinema durante il Covid, era stato proprio Christian De Sica: tampone ogni giovedì di riprese, sterilizzazioni continue e tempi inevitabilmente rallentati.

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