Il giorno della terra: quando il cinema incontra l’ambiente
Al di là degli effetti speciali e degli scenari apocalittici che terrorizzano gli spettatori, non si può certo negare che anche alcuni dei più famosi disaster movie nascondano, anche se sottilmente, tematiche ambientaliste. Ne è un esempio il mago del catastrofismo, Roland Emmerich che in 2012 ha toccato l’apoteosi in quanto a distruzione di massa. Ma è The day after Tomorrow che voglio citare. Un film che, immaginando una nuova era glaciale provocata dall’effetto serra, finisce per tirare in ballo un problema attuale che sta a cuore a tutti: l’inquinamento del pianeta e i seri cambiamenti climatici che ne stanno minando la sopravvivenza.
Enrica Raia
Quante volte l'attenzione degli scienziati mondiali si è focalizzata sullo scioglimento dei poli. Il pianeta terra corre un serio pericolo e vorrei dedicare proprio a quell'area il mio pensiero che racchiudo in un magnifico documentario di Werner Herzog: Incontri alla fine del mondo, nel quale l'autore tedesco racconta la vita di uomini in luoghi inaccessibili del pianeta. Pensate, l'uomo è così speciale da poter sopravvivere in un luogo del genere, l'uomo è così speciale e potrebbe anche non essere così stupido.
Sailor
Come emblema di questa giornata io ho scelto L'uomo che cadde sulla terra di Nicolas Roeg, protagonista un giovanissimo David Bowie nel pieno della sua era Ziggy Stardust. L'alieno Jerome Newton arriva da noi in cerca di aiuto per il suo pianeta in piena siccità sperando di brevettare la tecnologia per salvare il suo popolo.Si metteranno in mezzo l'uomo e gli esperimenti, Newton verrà rapito ed esaminato, verrà rilasciato privo di speranze e arrendevole anche verso la propria specie. La giornata della terra di quest'anno dovrebbe far riflettere su come spesso l'uomo si senta tanto superbo da pretendere di avere sempre il controllo, anche su ciò che non gli appartiene.
Ambra Zamuner
Di documentari ecologici ne abbiamo visti davvero tanti, o di film per famiglie dall'ecologismo zuccheroso, ma quello che fa Ermanno Olmi con il documentario Terra madre è diverso: pensa. Riflette. Lavora su un convegno che dà il titolo al film e ne atre un pamphlet sulla concretezza dell'ecologismo. L'alimentazione, lo slow food; e per renderlo ancora più forte si affida all'occhio magico di Franco Piavoli, che nel segmento finale, segue per un anno un coltivatore indipendente e il suo rapporto con la propria terra. Senza parole nè musiche. Solo i suoni e i rumori della terra con la minuscola. Che però è la componente fondamentale per salvare quella con la T maiuscola.
Emanuele Rauco
Nel giorno dedicato alla terra, mi viene in mente Il Don Chisciottesco Honor de Cavalleria di Albert Serra, il viaggio lunare dei due personaggi erranti attraverso le lande disboscate in suolo spagnolo. Non c’è un albero in questi paesaggi, nessun verde che illumini gli occhi. Il pensiero non può che correre verso cosa potrebbe mai essere il nostro pianeta senza più boschi e foreste, senza più vita. L'errare è senz'altro un'esperienza che conferisce maturità, ma è giusto farlo attraverso i sogni e non circondati dall'incubo.
Alessio Gradogna