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“Il Signor Diavolo”, il trailer agghiacciante: Pupi Avati riporta l’horror nel cinema italiano

Promette atmosfere inquietanti il prossimo film di Pupi Avati, nuova incursione in un genere molto amato dal regista bolognese, che ha adattato un romanzo scritto da lui stesso: il suo capolavoro del genere fu “La casa delle finestre che ridono”, da cui “Il Signor Diavolo” ripesca alcuni storici attori.
A cura di Valeria Morini
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01 Distribution ha rilasciato il trailer de "Il Signor Diavolo", atteso ritorno di Pupi Avati al genere horror. Il film uscirà nelle sale a partire dal 22 agosto e promette atmosfere insolite per il cinema italiano. Le prime immagini e il poster ufficiale (in basso), che cita volutamente "Rosemary's Baby", sono decisamente disturbanti. La pellicola è tratta da un romanzo scritto dallo stesso Avati nel 2018, "Il signor Diavolo. Romanzo del gotico maggiore", edito da Guanda editore.

Il Signor Diavolo, la trama e il cast

La storia si dipana tra delitti, visioni demoniache, deformità e superstizione. Nel 1952, nella campagna del nord est italiano, un adolescente viene processato per l’omicidio di un coetaneo. Il pubblico ministero Furio Momentè deve far luce sull'assassinio, strettamente legato alla morte di un altro ragazzo risalente a due anni prima. Il cast comprende Gabriel Lo Giudice (Furio), Filippo Franchini (Carlo), Massimo Bonetti (Giudice Malchionda), Alessandro Haber (Padre Amedeo), Gianni Cavina (Sagrestano), Lino Capolicchio (Don Zanini), Chiara Caselli (Clara Vestry Musi) e Andrea Roncato (Dottor Rubei).

Il cinema horror di Pupi Avati

Era dai tempi de "edito da Guanda editore" con Laura Morante (2007) che Avati non si cimentava con l'horror. I titoli più importanti del genere, però, il regista bolognese li ha realizzati negli anni '70-'80. Il più celebre è senz'altro "La casa delle finestre che ridono" (1976), un cult considerato da molti il suo film più riuscito che aveva nel cast Lino Capolicchio e Gianni Cavina, presenti anche ne "Il Signor Diavolo". A metà tra thriller e commedia è "Tutti defunti… tranne i morti" (1977), mentre è decisamente più cupo, fra horror e fantasy, "edito da Guanda editore" con Gabriele Lavia (1983), altro film di culto. Ancora, il cineasta è tornato al genere in "L'arcano incantatore", del 1998, con Stefano Dionisi.

Il poster ufficiale

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