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Into Paradiso: Paola Randi risponde ai fan durante l’anteprima streaming del film

La regista di “Into Paradiso”, intervistata dai presenti dell’esclusiva anteprima streaming del film, ci spiega perché quel titolo, quegli attori e quella città.
A cura di cinema fanpage
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Paola Randi

Uno streaming che anticipa l'uscita del film, previsto  venerdì 11 nelle sale di tutta Italia: "Into Paradiso" si è presentato così sul web. Un appuntamento, a cui ha risposto anche Cinema Fanpage, che alle 21.30 di ieri ha fatto incontrare gli utenti di Mymovies per vedere in anteprima il film di Paola Randi. La regista, tra l'altro, sedeva tra le poltrone virtuali della sala cinematografica, disposta a dialogare sia durante che dopo lo spettacolo.

Ma a parte l'interessante "tecnica" di marketing volta a promuovere il film (di seguito si può apprezzare anche il trailer di Into Paradiso), il protagonista dell'evento resta la pellicola, che di certo non sembra essere opera di una debuttante alla regia di un lungometraggio. "Into Paradiso", infatti, si è rivelata essere una commedia capace di intrecciare avventura, storia d'amore e profondità. Un mix che difficilmente possiamo trovare altrove e che da un lato dimostra che il divertimento non necessariamente implica leggerezza, così come la profondità non deve a tutti i costi sprofondare nella pesantezza (e nel sonno dello spettatore).

Perché "Into Paradiso"? Sollecitata dalle domande degli spettatori, Paola Randi ha spiegato, in una sorta di intervista via chat, le motivazioni che l'hanno indotta a scegliere quel titolo, quegli attori e quella città. "Into Paradiso" si è confermato essere un titolo creato ad hoc per presentare il tema multietnico del film: "into", sia come lemma anglosassone, che come locuzione napoletana (‘int ‘o paradiso) significa appunto "all'interno del paradiso".

Napoli multietnica. Per quanto riguarda l'ambientazione, la Randi spiega di aver scelto il capoluogo campano perché "Napoli è una metropoli multiculturale per tradizione e perché là ho trovato questa straordinaria comunità di srilankesi", del resto – seguita la regista – "era incredibile vedere in mezzo ai vicoli il monaco buddhista passeggiare serafico nella sua tonaca arancione". La conoscenza profonda di Napoli espressa dal film, tuttavia, difficilmente si accorda ad una milanese con residenza a Roma, se non grazie ad un lavoro di studio e presenza, che fa sì che il film si basi "sulle storie che ho raccolto a Napoli in 4 mesi di ricerca".

Il cast. Per formare lo straordinario e singolare gruppo di attori che interpreta il film, la regista ha alternato folgorazioni artistiche ad un'attento studio dei personaggi. Gianfelice Imparato, ad esempio, è stato individuato grazie ad un "colpo di fulmine. L'ho visto in Gomorra e ho detto: Alfonso! (il nome del protagonista del film, NdR)". Saman Antony, l'attore che interpreta il famoso giocatore srilankese di cricket costretto a fare da badante ad una eccentrica signora della Napoli bene, è stato scelto dopo una lunga ed oculata selezione di ben "8 mesi di casting". Peppe Servillo, il cantante degli Avion Travel, era invece nel mirino della Randi da tempo, se è vero, come afferma la regista, che "era dalla vittoria a San Remo che pensavo potesse essere un grande attore. E lo è".

Sul cast un'ultima curiosità sollecitata dagli spettatori: Don Fefé, l'attore che interpreta il "boss buffo" del clan impegnato a perseguitare Imparato e Servillo, nella vita reale è un ristoratore: "Gianfelice (Imparato, NdR) mi portò nel suo ristorante una sera dicendomi ‘Devi vederlo' e io gli proposi la parte dopo che l'avevo sentito parlare".

Commedia italiana. A chi le chiede un parere sulle ultime produzioni italiane di successo (film di Natale e "Che bella giornata"), la Randi risponde dicendosi "felicissima che la commedia italiana stia andando beneNaturalmente il mio non è un film commerciale puro, ma penso che anche film come il mio possano trarre vantaggio dalla maggiore attenzione del pubblico per il cinema italiano".

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