James Cameron porta al cinema la magia del Cirque Du Soleil (RECENSIONE)
Dal circo al grande schermo, grazie al regista Andrew Adamson, nominato all’oscar e a James Cameron, il visionario cineasta dietro i successi di “Avatar” e “Titanic” che in questo caso si presenta unicamente in veste di produttore esecutivo del progetto. I due invitano il pubblico in una nuova avventura in 3D, dal titolo “Cirque du Soleil: Mondi Lontani” che sbarca in Italia il 7 febbraio e grazie al talento della coppia Cameron/Adamson porta la magia e le incredibili esibizioni dei saltimbanchi di una delle compagnia circensi più importanti del mondo. Con i suoi artisti di provenienza internazionale, ben otto spettacoli itineranti e nove fissi in giro per il mondo, il Cirque, con quest’ambiziosa impresa cinematografica, sbarca al cinema in tutta la sua spettacolarità, grazie anche all’uso del 3D nativo.
La trama
Il film è incentrato sul viaggio di due giovani che, dopo essersi persi in un mondo totalmente onirico, si cercano attraverso i mondi straordinari, perennemente accompagnati dagli artisti del Cirque du Soleil. Per via del 3D, il pubblico ha la possibilità di seguire gli acrobati in tutte le dimensioni in cui si ritrovano, dall’aria, all’acqua, fino all’immenso palco in cui ballano i protagonisti. Un percorso in bilico tra gli antichi segreti circensi e le più nuove tecnologie. I due ragazzi, si trovano a metà tra la bellezza e il pericolo, tra l’amore e la morte, l’incubo e il sogno, in uno spettacolo profondamente metaforico.
Il cast
Nel cast ritroviamo la protagonista Erica Linz, una delle star principali del Cirque Du Soleil, che nel film interpreta una sorte di Alice nel Paese delle Meraviglie riletta in chiave moderna e alla ricerca del suo principe azzurro, interpretato dal trapezista Igor Zaripov. Oltre a loro, attorno a cui è incentrata la maggior parte della trama, vediamo Lutz Halbhubner, il giullare che accompagna la protagonista attraverso i diversi mondi del film e l’attore americano Dallas Barnett. Altri ruoli di spicco sono quelli di Matt Gillanders, Tanya Drewery e Sarah Houbolt.
La recensione
Non ci sono parole ad accompagnare il viaggio della protagonista, solo musica e la potenza delle immagini in 3D che catturano lo spettatore fino a portarlo in quei mondi lontani di cui recita il titolo. Non poteva esserci formula migliore per trasporre cinematograficamente tutta la magia del Cirque Du Soleil. Il regista insieme al team creativo ha voluto sintetizzare i sette più celebri spettacoli della compagnia, da"O" a "KÀ" fino "Mystère", "Viva ELVIS", "CRISS ANGEL Believe", "Zumanity" e lo spettacolo dedicato ai Beatles "LOVE", tutti attualmente in scena a Las Vegas, in un unico grande frammento con il solo filo conduttore della storia che accompagna la protagonista. Nessun effetto speciale, anzi la camera cerca di catturare la naturalezza delle acrobazie umane. Vengono lasciati in bella vista i cavi, le reti di sicurezza e gli artifici usati dagli artisti senza il minimo trucco, affinchè lo spettatore si renda conto che non c’è null’altro che la bravura di questi circensi. Grazie alla profondità del 3D, le immagini riescono a catturare l’intensità di ogni esercizio, immortalando ogni sforzo o espressione sul volto dei personaggi. Per quanto ogni spettacolo sia unico e separato, ne risulta una trama amalgamata in cui i mondi lontani non sono altro che un unico universo onirico in cui viene messa in risalto la spettacolare bravura degli acrobati. Le telecamere non perdono un’inquadratura, rincorrono gli artisti fin sott’acqua donando allo spettatore la possibilità di arrivare dove, di fronte a uno spettacolo dal vivo, difficilmente riesce a spingersi. Nella sua delicatezza, è più un’esperienza visiva che un film e per chiunque non abbia mai avuto l’occasione di vedere il Cirque du Soleil dal vivo, sarà un’imperdibile occasione per rimediare.