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Jane Fonda, abusata quando era bambina: “Dopo è davvero difficile tollerare l’intimità con un uomo”

Jane Fonda torna sugli abusi subiti quando era una bambina. “Una volta che sei stata abusata, è davvero difficile tornare a provare intimità con il tuo partner” confida, facendo riferimento a quanto accadde quando era giovanissima. Lo scorso anno rivelò gli abusi subiti: “Sono stata violentata”.
A cura di Stefania Rocco
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Jane Fonda torna a parlare degli abusi sessuali subiti quando era solo una bambina. L’attrice oggi 80enne confida a Spectrum che tornare alla normalità, dopo quanto accaduto, è stato davvero difficile. È un tributo pagato a caro prezzo quello che è stata costretta ad affrontare dopo quelle ignobili violenze, qualcosa che ha lasciato strascichi che l’hanno tormentata anche negli anni a seguire. Oggi si definisce una sopravvissuta, pur provata da quegli eventi che hanno condizionato il corso della sua esistenza:

Una volta che sei stata abusata, è davvero difficile tornare a provare intimità con il tuo partner. La maggior parte delle mie amiche donne lo ha provato. Quasi tutte sono state abusate, il che mi fa credere che sia una sorta di epidemia.

Gli abusi raccontati

Era il 2017 quando la Fonda, reduce dalla separazione dall’ultimo compagno, il produttore Richard Perry, raccontò di essere stata violentata quando era giovanissima. Intervistata per la rivista The Edit, confessò: “Per mostrare fino a che punto una cultura patriarcale pretende un tributo sulle femmine: io sono stata violentata, ho subito abusi sessuali da bambina e una volta mi hanno licenziata perché ho rifiutato di avere rapporti con il mio capo. Ho sempre pensato che fosse colpa mia, perché non avevo fatto o detto la cosa giusta”.

L’impegno contro la violenza sulle donne

Con gli anni Jane Fonda è diventata una portabandiera dei movimenti impegnati nella lotta alla violenza sulle donne. Da vittima, ha compreso solo molto più tardi che quanto era accaduto non era colpa sua e si è battuta affinché nessun’altra donna provasse la medesima sensazione: “Conosco ragazze che sono state violentate e non sapevano nemmeno che fosse uno stupro. Pensano: ‘Deve essere successo perché ho detto no nel modo sbagliato'. Una delle grandi cose che il movimento per i diritti delle donne ha fatto è stato di farci capire che quando si tratta di stupro e abuso non è colpa nostra. Siamo state violate e non è giusto. Sono cresciuta negli anni '50 e mi ci è voluto molto tempo per applicare il femminismo alla mia vita. Gli uomini della mia vita sono stati meravigliosi, ma vittime di una cultura patriarcale . Mi sono sentita sminuita. Alla fine ho deciso che non avevo intenzione di rinunciare a chi ero solo per compiacere l'uomo con cui stavo”.

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