Jeanne Moreau è una “Lady in Paris” nel nuovo film di Ilmar Raag
A quasi 90 anni di distanza da “A Woman of Paris” il film muto del 1923 del maestro Charlie Chaplin, che raccontava le disavventure di una giovane artista trasferitasi a Parigi alla ricerca del successo, la ragazza è diventata idealmente un’anziana signora, decisamente scorbutica, interpretata da Jeanne Moreau, che si alterna in un grandissimo esempio di recitazione, tra divertenti gag impregnate di sense of humor e commoventi momenti legati al suo passato. Il regista estone Ilmar Raag, con “A Lady in Paris”, che uscirà nei nostri cinema il prossimo 16 maggio, riesce a raccontare l'avanzare della vecchiaia senza mai sfiorare alcun patetismo o momenti strazianti, riuscendo a inserire nella pellicola anche temi socialmente impegnati come l’assistenza agli anziani e l’immigrazione.
La trama
Frida, la protagonista interpretata da Jeanne Moreau, è un’anziana signora di origine estone che vive da molti anni a Parigi, con alle spalle un illustre passato da diva del teatro. Col sopraggiungere della vecchiaia, Frida, con un carattere forte e determinato, viene convinta ad assumere Anna, una giovane emigrata in Francia dall’Estonia, con la speranza che la ragazza possa aiutarla e occuparsi di lei. L'anziana donna reagisce con fastidio e allo stesso tempo con orgoglio, tormentando la nuova venuta con piccole angherie e alterigia, ma il loro rapporto è destinato a diventare profondo e significativo per entrambe.
Il cast
Jeanne Moreau, attrice, cantante e regista francese, classe 1928, è Frida nella pellicola e il suo stesso passato la accomuna in parte alla protagonista della pellicola, essendo stata anche lei una delle più famose attrici francesi negli anni '50, grazie soprattutto al riconoscimento del suo talento da parte del regista d'oltralpe Louis Malle. Accanto a lei, nel ruolo della badante Anne, ritroviamo Laine Mägi, attrice estone principalmente famosa in patria. In ruoli minori ritroviamo anche Patrick Pineau nei panni di Stéphane e Fred Epaud in quelli di Frédéric Epaud.