Jfk 50 anni dopo, tutti i volti del Presidente al cinema e in tv
Il 22 novembre 1963 segna forse la fine di un'umanità e l'inizio di un'altra. L'assassinio di John Fitzgerald Kennedy sconvolgerà gli americani, lui idealista senza illusioni, come scrive Adriano Biondi oggi per fanpage.it, diventa in cinquant'anni l'icona di tutti, un esempio a cui tendere, un mondo a parte. E noi, in questi cinquant'anni, ci siamo ritrovati a raccogliere documenti, immagini, citazioni, così la settima arte ha fatto, realizzando documentari, biopic e speciali. Dalla caccia all'uomo all'identificazione di Lee Harvey Oswald e la sua uccissione due giorno dopo, per mano di Jack Ruby svilupparono numerose teorie cospirazioniste. Il cinema, nel rispetto della sua memoria storica, ha avuto un grande potenziale ma, allo stesso tempo, una vera e propria patata bollente tra le mani.
"JFK – un caso ancora aperto" è il film simbolo di un cinema che sfrutta le teorie complottiste sull'omicidio Kennedy. Oliver Stone costruirà un capolavoro che incasserà 205 milioni di dollari e due Oscar alla fotografia e al montaggio, ed un Golden Globe alla regia. Il cast è da urlo: Kevin Costner, Tommy Lee Jones, Joe Pesci, Gary Oldman. Il film riprende il lavoro di Jim Garrison, procuratore distrettuale di New Orleans nel periodo dell'assassinio, e fu tratto proprio dal libro "JFK – Sulle tracce dell'assassino".
"Parkland" è l'ultimo in ordine di tempo, diretto dal giornalista Peter Landesman, con un cast ambizioso, composto da Zac Efron, Paul Giamatti e Billy Bob Thornton. Verrà trasmessa questo sera su Rai Tre, proprio in occasione del 50esimo anniversario ed è stato applaudito in anteprima al Festival del Cinema di Venezia 2013. La pellicola darà un'insolita prospettiva dell'assassinio, perché è ambientato all'interno del Parkland Hospital, l'ospedale di Dallas nel quale fu portato JFK e, 48 ore dopo, il suo assassino. Vedremo quindi come ha reagito quello spicchio d'America, tra chi in quell'ospedale lavorava e chi, semplicemente, era presente all'interno del Parkland Hospital.
"Due sconosciuti, un destino", diretto da Jonathan Kaplan, è un film del 1992 per il quale Michelle Pfeiffer è stata vicina a ricevere l'Oscar come migliore attrice. Interpretava Lurene Hallet, una giovane donna che sognava di essere la moglie del Presidente e che, nel giorno dell'assassinio, aspettava la coppia all'aeroporto "Love Field" per l'accoglienza. Quello che doveva essere il giorno più bello della sua vita, diventò uno dei momenti più tristi.
Kennedy e la tv. La miniserie televisiva più recente, tutta incentrata sulla famiglia Kennedy, è stata appunto "The Kennedys", con Greg Kinnear, Katie Holmes, Barry Pepper e Tom Wilkinson. Una serie in otto puntate, trasmessa in Italia da History Channel e da La7, che ha avuto risultati contrastanti di pubblico e di critica. Tra le accuse più dure quelle di aver dato un'immagine della Famiglia Kennedy eccessivamente romanzata e fuorviante. Anche nelle serie televisive più famose viene trattato l'omicidio Kennedy. In "X-FIles" nell'episodio "I segreti del fumatore", la puntata si concentra sul misterioso "Uomo che fuma", che riesce a cambiare le sorti della storia, lo farà proprio con Kennedy, incastrando Oswald. In "Mad Men", la serie cult prodotta da Amc, l'omicidio del Presidente mostra come l'evento scuota l'intera America, inclusa l'agenzia della Sterling Cooper, meno che il glaciale Don Draper.