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Kevin Costner: “Grazie alla pubblicità del tonno giro film che Hollywood rifiuta”

Kevin Costner, in concerto in Italia all’evento “Orvieto 4 Ever”, ha spiegato a “Repubblica” cosa lo abbia portato a diventare il testimonial di una nota azienda produttrice di tonno.
A cura di Simona Saviano
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Le polemiche sull'ingaggio di Kevin Costner come volto di una nota azienda produttrice di tonno non si placano: l'attore e registra che grazie a film come "Balla con i lupi", "Guardia del Corpo", "Intoccabili" resterà indelebile nei cuori dei telespettatori di tutto il mondo, è stato duramente criticato per aver "ceduto" secondo qualcuno al mero denaro diventando testimonial di un prodotto alimentare. Eppure Costner non rinnega la sua scelta e, tra gli artisti più eclettici di sempre, è attualmente in Italia con la sua rock band per il concerto "Orvieto 4 Ever", ha spiegato la sua versione sull'accaduto. Il quotidiano "Repubblica" ha intervistato in esclusiva la star, ponendogli tra le tante domande, come mai abbia deciso di diventare il volto dell'azienda produttrice di tonno. In primis Kevin ha spiegato che la spinta maggiore nella sua vita è portare avanti dei progetti artistici in cui crede. Musica e cinema sembrano andare di pari passo per lui:

Amo entrambe le cose. Nella mia vita non farò mai ciò che non voglio fare. Ora ho fatto un film sul razzismo che nessuno ad Hollywood voleva fare, si intitola Black and white. L'ho finanziato da me. Parla di razzismo e la tesi di fondo è la seguente: quando la gente non ha più argomenti, allora diventa razzista. E se non ha argomenti allo stesso modo può anche sentirsi vittima di razzismo. Quindi la coppia mista protagonista del film, come tutti gli altri intorno a loro, dovranno andare oltre il colore della pelle per arrivare a capire i veri sentimenti che li muovono. Io interpreto un nonno che difende sua nipote nella custodia di una figlia avuta dal figlio di una donna nera interpretata da Octavia Spencer.

Nella mia vita ho poi ho deciso di fare musica e faccio musica. È stata la gente a convincermi a scrivere e suonare le mie canzoni dicendomi che gli piaceva la mia musica, altrimenti non avrei certo continuato al punto di incidere dischi, all'inizio suonavo solo per il piacere di farlo, senza piani.

Costner in lotta con gli Studios per produrre film come "Black and White"

Kevin Costner, come altri attori e registi prima di lui, lamenta una certa cecità da parte degli ambienti Hollywoodiani che spesso rifiutano di finanziare progetti cinematografici. L'attore ha spiegato quindi che parte dei suoi guadagni derivati dalla pubblicità del tonno sono stati impiegati proprio nel finanziamento di alcuni film "rifiutati" dai produttori americani:

Non è sempre una lotta con gli studios, ma qualche volta succede che per poter fare i miei film io mi debba battere. Ciò che Hollywood non capisce è che anche un film come Black and white è commerciale, solo che loro non vedono esplosioni e inseguimenti e tanto gli basta per non convincersene. Sfortunatamente ho dovuto pagare in prima persona per farlo, e non sono poi così ricco.

Non faccio pubblicità per fare soldi ma per alimentare i miei sogni e poter fare le cose che più mi piacciono. Devo ringraziare l'azienda che mi ha ingaggiato, sono stato benissimo, e uso quei soldi per sviluppare tecnologie che ci aiutino nella difesa dell'ambiente oppure film sul razzismo o sui nativi americani che Hollywood si rifiuta di fare. Così se ne vanno i miei guadagni: fossi stato un uomo d'affari, oggi avrei un mucchio di soldi.

Nel futuro di Kevin Costner una trilogia western

Infine, l'attore di "Balla coi lupi" ha spiegato a Repubblica un progetto cinematografico che sogna da diverso tempo, ovvero una trilogia western:

Sì, è la stessa storia che prosegue nei tre film, anzi veramente sarebbero quattro parti, ma la quarta è un finale che girerei solo se la gente avesse piacere di saperne di più. E mi piacerebbe che i tre film iniziali uscissero in tre giornate molto importanti per l'America, a sei mesi di distanza una dall'altro: per il Memorial day a maggio, per il Thanksgiving in ottobre, e per il giorno dell'Indipendenza il 4 luglio. Sono giornate in cui la gente vedrebbe volentieri dei film che raccontano 30 anni della loro storia. Potrebbero anche andare in tv, non ne sono ancora sicuro.

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