“La Cia impedì a Don Camillo e Peppone di vincere l’Oscar”
In molti sono cresciuti con il simpatico Don Camillo, i suoi battibecchi con Peppone hanno divertito intere generazioni che ancora oggi riguardano le repliche con piacere. A quanto pare, però, nel 1953 ci sarebbe stato una sorta di complotto contro la pellicola. Le vicende che vedevano protagonista il sindaco comunista e il prete, infatti, avrebbero scomodato addirittura la Cia. I servizi segreti sarebbero intervenuti per non permettere al film "The little world of Don Camillo" di ottenere l'Oscar.
La notizia che circola sin dal 2009 e che in questi giorni è stata riportata da Il resto del Carlino, è nata dallo studio di alcuni documenti provenienti dagli archivi della Cia. David Eldridge, docente universitario ed esperto di cinema, ha spiegato: "Nella prima parte del 1953 un esecutivo della Paramount spedì una serie di relazioni alla Cia". Ha svelato, poi, che a "muoversi contro" il film sarebbe stato il referente Cia nel mondo del cinema Luigi Luraschi. L'idea di un sindaco comunista, che nonostante qualche battibecco con il prete, poi alla fine si dimostrasse una persona con cui poter ragionare e trovare un accordo, non andava a genio a certi ambienti americani. Il messaggio che doveva passare era che con il comunismo non poteva esserci alcun dialogo. Alberto Guareschi, figlio dello scrittore Giovannino Guareschi – che ha ideato i due personaggi – ha dichiarato che la notizia sembrerebbe attendibile:
"Sono convinto che sia vera la notizia dell’ingerenza della Cia per impedire l’assegnazione dell’Oscar al film Il mondo piccolo di don Camillo, ispirato alle storie di mio padre, anche per il fatto che da quando se n’è parlato, non è mai stata smentita. Comunque quello che conta sono i fatti, cioè che il film ancora oggi funziona molto bene, pur senza l’Oscar, e lo stesso vale per il mancato Nobel per la letteratura, visto che le opere di mio padre continuano a viaggiare nel mondo con grande successo".