La Coppa Volpi di Venezia 70 va a Elena Cotta e Themis Panou
Assegnata anche quest'anno la Coppa Volpi al femminile a Venezia 70. A vincerla è Elena Cotta per l'interpretazione, del tutto mimica anche perché senza battute, di Samira in "Via Castellana Bandiera" per la regia di Emma Dante.
Il suo personaggio, pieno di dolore, testardo e impenetrabile è il primo ad essere presentato nel film, nella scena del cimitero. Poco dopo Samira ingaggia una gara di resistenza, che è stata definita quasi un western al femminile, con Rosa, interpretata dalla regista stessa.
Il volto della Cotta nel film è un volto antico, disperato, capace di portare su di sé il peso del lutto e le aspettative del quartiere intero, intento in una losca scommessa sulla sua fermezza. Le espressioni di sfida, miste a un risentimento antico, si avvicendano tra le rughe di Samira, anche nelle scene più crude, più esplicite, senza mai perdere la profondità e il carico ancestrale di un personaggio tipicamente siciliano, ma universalmente tragico.
Lo stesso premio, la Coppa Volpi, nel suo corrispettivo al maschile è stato invece attribuito a Themis Panou, per l'interpretazione del nonno in "Miss Violence" di Alexandros Avranas, il film scandalo della Mostra, che ha portato sul grande schermo i temi della violenza familiare.
Il suo personaggio ha un doppio registro e via via che la pellicola prosegue si scoprono di lui i lati più oscuri e ributtanti. Se all'inizio sembra essere un perfetto pater familias, rigoroso, ma amorevole nel tenere le redini di una famiglia allargata sconvolta dal suicidio di Angeliki, la sua nipote di undici anni, nella seconda metà del film comincia ad essere evidente la sua vera natura di carnefice: servile con i suoi capi, viscido nei rapporti interpersonali ne assolutamente spietato verso la moglie, la figlia e le nipoti.
Un mostro dal volto insospettabile, la barba morbida e gli occhi teneri, a celare una perturbante verità. Themis Panou è il perno di "Miss Violence", l'attore attorno al quale ruota il colpo di scena chiave e con cui il resto del cast si confronta di continuo per creare quell'atmosfera che è il segreto di un film di respiro elevato, uno dei migliori di Venezia 70.