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La Lollobrigida sul caso Weinstein: “I molestatori li ho sempre presi a schiaffi”

Gina Lollobrigida è stata intervistata da Titta Fiore per “Il Mattino” sui casi di Harvey Weinstein e Kevin Spacey: “Mi chiedo: perché non lo hanno denunciato subito? Perché aspettare degli anni prima di raccontare cose così gravi?”.
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"La Bersagliera" può certo dire la sua sul caso "Harvey Weinstein". Gina Lollobrigida è stata intervistata da Titta Fiore per "Il Mattino" e proprio lei, la diva delle dive, ha fatto perdere la testa ai più grandi del cinema italiano e americano. Howard Hughes se ne invaghì, la volle a Hollywood a recitare con i più grandi, da Frank Sinatra a Burt Lancaster. Suddam Hussein la ospitò nel Palazzo del Governo, a tutt'oggi l'unica straniera a non essere un capo di Stato a metter piede ufficialmente lì dentro. La "Babilonia di Hollywood" è un posto che la Lollo conosce bene.

Mai scendere a compromessi

L'idea di Gina Lollobrigida è che non bisogna mai accettare di scendere a compromessi. Da diva navigata, la Lollo esprime la sua pur comprendendo le ragioni di chi non ha voluto parlare per anni per paura e per vergogna.

Mi chiedo: perché non lo hanno denunciato subito? Perché aspettare degli anni prima di raccontare cose così gravi? […] In molti casi basta dire di no. E se quello insiste e ci va giù pesante c'è una ragione in più per mandarlo al diavolo e finirla lì. Magari sdrammatizzi con una bella risata. Insomma, si può reagire. È una questione di scelte. Ma se accetti le avances, poi te ne assumi la responsabilità: mai scendere a compromessi.

Un ceffone ai maleducati

Le idee chiare di Gina Lollobrigida che racconta di aver avuto pesanti avances non solo in Italia o a Hollywood ma anche in Francia. La mossa è sempre la stessa: reagire ai "maleducati" con un sonoro schiaffone. "Ma se una ragazza pensa di fare carriera così" – dice la Lollo – "allora sono affari suoi".

Quando sono andata a Hollywood ero già una stella di prima grandezza, nei miei confronti c'era un rispetto assoluto. Ne ho un ricordo bello. Mi rispettavano per la carriera e i risultati artistici e per la posizione che avevo nello star system. Guardi, se qualcuno faceva il maleducato reagivo con un ceffone. E non solo in America, mi è capitato anche in Francia. Non si può subire, bisogna difendersi sempre e comunque, è una questione di dignità e di rispetto verso se stessi. Certo, se poi una ragazza pensa di fare carriera in questo modo, prendendo la scorciatoia, sono affari suoi.

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