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La storia di Michael Enright: attore di Hollywood che oggi combatte l’Isis

L’attore inglese ha avuto diversi ruoli in serie tv come Csi, Law & Order, oltre a diversi show televisivi. Negli anni 2000 prese parte a “Pirati dei Caraibi”, oltre ad essere stato coprotagonista con Cruise di “Knight &Day”. Oggi ha deciso di unirsi al popolo curdo per combattere l’Isis.
A cura di A. P.
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I fasti di Hollywood saranno certamente solo un ricordo per Michael Enright, attore inglese protagonista di una storia alquanto insolita, e per questo meritevole di essere raccontata. 51 anni, un ruolo minore in "Pirati dei Caraibi", ma anche in CSI, oggi, Michael, originario di Manchester, ha deciso di mettersi al servizio del suo popolo per contribuire alla lotta all'Isis. L'attore ha infatti postato un'immagine di sé in azione nel villaggio curdo di Rojava, dove si è unito alla popolazione del luogo per difenderla dalla minaccia dell'Isis. Afferma di girare il mondo e di aver messo a rischio la propria vita al fine di catturare il pilota giordano Muath Al-Kasabeh. A riportare la notizia è il "Mirror", che spiega come, in questo periodo storico, l'Isis stia facendo di tutto per estendere il proprio controllo in Iraq, motivo per cui l'attore inglese ha deciso proprio di recarsi in quelle zone.

La storia di Enright è quella di un ragazzo nato a Moss Side, che ha deciso di lasciare la scuola a 16 anni e diventare attore, così come racconta il Manchester Evening News. Successivamente ha deciso di spostarsi a Los Angeles, riuscendo ad ottenere ruoli minori in serie tv come Law & Order ed anche diversi show televisivi, fino a recitare con Tom Cruise nel film Knight and Day. L'attore ha poi preso parte al film "Pirati dei Caraibi", ma sostanzialmente l'intenzione di entrare a far parte dell'esercito cominciò a prendere forma subito dopo l'11 settembre. Da quel momento la cosa è diventata una specie di missione: "Questa è una chiamata dell'umanità, diretta a tutti, per fare tutto ciò che possiamo fare, in qualsiasi modo riusciamo a farlo", ha detto in un'intervista recente, per poi continuare:

Il più grande rimorso della mia vita è stato non essere partito per l'Afghanistan subito dopo l'11 settembre. Sento di avere un debito nei confronti di questa nazione, mi ha accolto a braccia aperte.

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