Lie to me: Tim Roth te lo legge in faccia, dal 10 marzo la seconda stagione
Creato da Samuel Baum, ideatore di 24 e Arrested Development, Lie to me è una fortunata serie che negli Stati Uniti ha riscosso un gran successo di pubblico e critica. La storia prende spunto dalla carriera del professor Paul Ekman noto studioso del comportamento umano, e racconta la vita di Carl Lightman (Tim Roth) un esperto del linguaggio del corpo e della mimica facciale. In pochi secondi Lightman sa stabilire con esattezza se la persona interrogata mente o dice la verità, analizzando ogni espressione e basandosi su quelle che accomunano tutti(paura,rabbia,felicità,disprezzo,sorpresa,disgusto).
Per vent'anni Carl sperimenta le sue abilità nell'FBI e nei dipartimenti di polizia, fino ad aprire una società di consulenza privata, la Lightman Group affiancato dai suoi collaboratori: il braccio destro Gillian Foster (Kelli Williams), l'agente della polizia aeroportuale Ria Torres (Monica Raymund) e Eli Loker (Brendan Hines) che per scelta personale non mente mai, scatenando non pochi scandali all'interno della gestione del gruppo.
Il successo della serie è dovuto al carisma di Tim Roth attore e regista di gran prestigio che ha lavorato con maestri del calibro di Werner Herzog, Michael Haneke, Woody Allen, Tim Burton (Roth scimmia fra le scimmie) e Tornatore(era lui Il pianista sull'oceano). Il suo personaggio ricorda nei modi bruschi e sbrigativi il cinico Dottor House, ma con un pizzico di umanità in più, nascosta dalla professionalità e dall'abilità nel non far trasparire i sentimenti, quella che può avere solo chi studia la mimica d'espressione.
La seconda stagione promette nuovi colpi di scena, dopo una iniziale prima che ha riscosso un discreto successo di pubblico anche da noi, il 10 marzo su Fox dovremmo controllare tutti bene le nostre reazioni, fare le prove allo specchio e applicare le nuove teorie con gli amici. La verità è scritta sul nostro volto.
Ambra Zamuner
