“Loro1”, Gianpaolo Tarantini: “Il personaggio di Scamarcio non sono io, racconto di finzione”
Esce al cinema il 24 aprile "Loro1", nuovo film di Paolo Sorrentino che racconta, alla maniera del regista napoletano, la vita di Silvio Berlusconi negli anni che vanno dal 2006 al 2010. Il film sarà disponibile in più di 400 sale italiane e, dopo "Il Divo", ispirato alla vita di Giulio Andreotti, è la seconda opera di Sorrentino dedicata ad un personaggio politico controverso del nostro tempo. Protagonista di quasi tutta la prima parte di "Loro" è Sergio Morra, personaggio interpretato da Riccardo Scamarcio ed ispirato alla figura di Gianpaolo Tarantini. Per quasi tutta la prima ora di film, infatti, le vicende si svolgono proprio attorno a lui e al personaggio interpretato da Kasia Smutniak, che invece rappresenta colei che è assurta agli onori delle cronache giudiziarie come l'Ape Regina delle olgettine, Sabrina Beganovic.
Proprio Gianpaolo Tarantini ci ha tenuto a precisare, tramite il suo avvocato Nicola Quaranta, che il personaggio di Sergio Morra non è la fedele riproduzione della sua persona, né tantomeno le circostanze raccontate da Sorrentino sono una fedele riproduzione di fatti realmente accaduti: "Riccardo Scamarcio non sono io", dice Tarantini, dicendosi pronto a portare in tribunale chi continuerà ad accostare il personaggio di Scamarcio con quello di Tarantini:
Sergio Morra non sono io. Lo ha detto anche Paolo Sorrentino a Repubblica che il film va interpretato come "un racconto di finzione in e costume che mette in scena fatti verosimili, o anche inventati, avvenuti in Italia tra il 2006 e il 2010″. Dunque, quello che fa Morra non è quello che ho fatto io: seppur la mia storia ha probabilmente ispirato il racconto di finzione, ne divergono sostanzialmente e sotto numerosi aspetti".
La reazione di Silvio Berlusconi al film di Sorrentino
A dispetto della presunta reazione di apertura della vigilia, quando il film era ancora in lavorazione, vanno tenuti in considerazione anche i malumori di Berlusconi. L'ex premier, interpretato dall'attore feticcio di Sorrentino, Toni Servillo, ha rilasciato una dichiarazione sul film diversi mesi fa, augurandosi che quella di Sorrentino non fosse un'opera contenente considerazioni o attacchi di tipo politico:
Mi sono giunte strane voci. Mi sembra, ma spero che non lo sia, un'ennesima aggressione politica nei miei confronti. Spero che siano voci non fondate.
La reazione di Berlusconi è, certamente, uno tra i risvolti più attesi della scelta artistica di Sorrentino, nonostante quest'ultimo abbia precisato come il contenuto non abbia connotazioni politiche forti, bensì l'intento di "[…] raccontare un momento storico definitivamente chiuso che, in una visione molto sintetica delle cose, potrebbe definirsi amorale, decadente, ma straordinariamente vitale".