Manolete: Penelope Cruz donna del torero Adrien Brody, in arrivo al cinema
Era il più grande torero del mondo, Manolete, nato Manuel Rodriguez Sanchez a soli 13 anni debuttò pubblicamente nella scuola per toreri di Cordoba. La sua carriera fu folgorante, la sua vita e le sue passioni si intrecciavano con la sfida perenne che lanciava alla morte, dominando l'arte e la suerte de matar. Dal 1940 in poi Manolete si esibì nelle corride più seguite al mondo, da Siviglia, Barcellona e Madrid al Messico, Perù, Venezuela e Colombia. Lo attendeva un triste destino allo scoccare dei trent'anni, ma ritroveremo la sua leggenda in un film, di prossima uscita, con Adrien Brody e Penelope Cruz (che presto rivedremo in un film con Sergio Castellitto).
Due premi Oscar, due parti impegnative e molto complicate, la vita da torero di Manolete si accostava a quella personale, altrettanto turbolenta, nel rapporto con l'attrice Lupe Sino una personalità che celebrava la vita e la scaldante passione, che si scontrava spesso con le paure, le angosce e il coraggio di un uomo fiero ed elegante, ma dal volto triste. Presentato al festival di Toronto nel 2008, il film è diretto da Menno Meyes vincitore di un Goya e collaboratore di George Lucas per Indiana Jones.
Numerose sono state le polemiche in Francia, dove parte del film è stato girato, quando si è saputo che il protagonista sarebbe stato Manolete. L'associazione anticorrida ha dichiarato che fosse inammissibile girare un film in cui l'eroe risultava essere proprio un torero. La Spagna è un Paese, come tanti altri, che celebra le sue tradizioni, ma che si appoggia ad uno sport piuttosto brutale nei confronti degli animali, chissà se il progresso ha davvero il diritto di sostituire o addirittura cancellare delle così antiche usanze. Un tempo il matador, era sì un eroe, affrontava la bestia cornuta con movenze fluenti, quasi a passo di danza. Nella storia di Manolete poi, chi vince non è l'eroe, ma il destino di chi affronta la polvere per il diletto altrui, la cosa più importante che consiglio di ricordare, nella visione del film.
Ambra Zamuner