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Marcello Fonte vince l’oscar agli Efa, l’interprete di Dogman migliore attore europeo

Marcello Fonte, interprete di Dogman di Matteo Garrone, ha vinto l’oscar agli Efa. Riconosciuto come milgiore attore d’Europa, il premio arriva dopo la Palma d’Oro guadagnata al Festival del cinema di Cannes nel 2018. Dopo la premiazione a Siviglia, ha commentato: “Ma come, ce n’erano tanti più bravi di me. Questo premio è per tutti voi”.
A cura di Stefania Rocco
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Marcello Fonte ha vinto il premio come migliore attore agli Efa, gli oscar europei, per l’interpretazione nel film Dogman di Matteo Garrone. Protagonista della pellicola, Fonte riceve il premio come miglior attore europeo a pochi mesi dalla Palma d’oro conquistata al Festival del cinema di Cannes nel 2018. Dopo l’incoronazione a Siviglia, incredulo, ha commentato: “Ma come, c'erano tanti più bravi di me, veramente. Sono onorato. Ci sono tantissimi grandi. Vabbè, grazie”. Più tardi, in sala stampa, ha aggiunto: “Stavolta davvero non me l’aspettavo, poi non capivo bene, perché non conosco la lingua. Dedico al premio a tutti quelli che non sono qui perché stanno lavorando. A tutti i lavoratori”.

L’arrivo da Firenze

Fonte è salito sul palco sorridendo. Scherzando sull’arrivo da Firenze, dov’è in scena e teatro con lo spettacolo “Famiglia”, ha stemperato l’emozione legata al premio appena ricevuto, l’ultimo di una lunga serie di riconoscimenti cinematografici: “Ho portato freddo da Firenze. Ho preso il treno alle quattro e mezza e l'autista non mi voleva portare, non credeva che fossi io, forse perché avevo la barba lunga e una tuta sgualcita. Con questa faccia capita, a volte sul bus metto le mani alte perché la gente si spaventa e si tiene la borsa con le mani”.

Dogman gli era già valso la Palma d’oro

Fonte aveva già conquistato la Palma d’oro per la sua interpretazione in Dogman. Il 2018 è stato per lui l’anno della svolta. Il ruolo di Marcello, proprietario di un locale di tolettatura per cani e spacciatore di cocaina, gli ha consentito di affermarsi nel bel cinema che conta. Di fronte alla Palma d’oro della premiazione a Cannes, aveva ricordato con stupore quegli anni in cui sognava di poter calcare quei palchi tanto prestigiosi: “Da piccolo, quando ero a casa mia e pioveva sopra le lamiere, chiudevo gli occhi e mi sembrava di sentire degli applausi. Ora gli applausi mi arrivano veramente, calorosi, e sento che la mia famiglia è il cinema, e voi”.

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